Dopo più di 2 anni dai nefandi avvenimenti, arriva una nuova sentenza. È stato condannato a più di 4 anni un assaltatore di Capitol Hill: il suo nome è Richard Barnett, ed è colui che aveva appoggiato i piedi sulla scrivania di Nancy Pelosi nella celebre foto
La sentenza
Ancora oggi si sentono gli effetti dell’assalto a Capitol Hill avvenuto il 6 gennaio del 2021: pochi giorni prima dell’insediamento dell’attuale presidente Joe Biden infatti, il pubblico di tutto il mondo ha potuto vedere la potenza dei gruppi sostenitori di Trump, che si sono resi protagonisti di un atto senza precedenti nella storia americana. Ancora oggi vengono perseguiti legalmente le principali figure che hanno partecipato all’assalto: solo qualche giorno fa, un altro assaltatore di Capitol Hill è stato condannato a più di 4 anni di carcere.
Si tratta di Richard Barnett, detto “Bigo”. Ex vigile del fuoco in Arkansas, il suo caso in particolare è diventato celebre per la foto che lo ritrae mentre appoggia i piedi sulla scrivania di Nancy Pelosi. Sono da notare, oltre alla foto, le dichiarazioni che ha pubblicamente rilasciato subito dopo l’assalto.
La condanna
La condanna era stata già confermata a gennaio, quando il giudice aveva giudicato Barnett colpevole di tutti e otto i reati di cui era stato accusato. Per il mese di maggio invece era prevista la sentenza, con la rivelazione della pena e della sua durata. Durante questi mesi, a Barnett era stata concessa la libertà vigilata.
Ai tempi della condanna di gennaio, Barnett aveva definito la condanna come “ingiusta“, sottolineando come il giudice aveva respinto pure la sua richiesta di spostare il processo da Washington D.C. all’Arkansas. Se da un lato Barnett accusava davanti ai giornalisti che “non si trattava di una giuria di miei pari“, dall’altro il procuratore del Dipartimento di Giustizia Alison Prout aveva evidenziato come, siccome Barnett era entrato nel Congresso armato, “possiamo solo immaginare cosa sarebbe successo se (Nancy Pelosi) fosse stata presente in quel momento“.
Condannato a più di 4 anni un assaltatore di Capitol Hill, cos’era successo
L’assalto a Capitol Hill, per cui è stato condannato a più di 4 anni uno degli assaltatori, è avvenuto nel solco di grande manifestazione organizzata da Trump e dai suoi sostenitori. Il nome della manifestazione era “Save America March”, e aveva come obbiettivo iniziale quello di realizzare una marcia pacifica; verso le 14 di quella giornata però la situazione degenerò, con i manifestanti che riuscirono a violare le barricate perimetrali del Campidoglio presidiate dalla polizia.
Evacuate tutte le principali stanze nel giro di pochi minuti (tra cui soprattutto il Congresso, in cui in quel momento la sessione congiunta stava votando per l’accettazione dei voti elettorali dall’Alabama e dall’Alaska), i rivoltosi ebbero l’opportunità di occupare e prendere il controllo del Campidoglio per qualche ora prima che le forze dell’ordine e la sicurezza riuscissero ad allontanarli dall’area.
Le accuse
Quel giorno, anche Nancy Pelosi era stata costretta a scappare dai manifestanti. Con il suo ufficio vuoto, Barnett aveva fatto irruzione e si era seduto alla sua scrivania, come visibile nella celebre foto. A quel punto, aveva messo i piedi sulla scrivania e lasciato un biglietto con un insulto sessista.
Tra le accuse a Barnett, risultano degne di nota quelle per ingresso in una struttura ad accesso limitato, per resistenza a pubblico ufficiale e per furto di materiale di Stato. Barnett infatti si era impossessato di un documento presente nell’ufficio, facendolo vedere a un giornalista del New York Times subito dopo l’assalto.
Gli effetti di questa rivolta si possono notare quindi anche dalla risposta delle istituzioni e delle forze dell’ordine. Secondo la BBC infatti, sono più di mille le persone che sono state arrestate dopo l’assalto di ormai più di 2 anni fa. Oltre all’ultimo caso dell’ assaltatore di Capitol Hill condannato a più di 4 anni, risale a febbraio l’ultimo arresto di rilievo: Jesse James Rumson, riconoscibile nelle foto e nei video dell’assalto per il suo travestimento da Panda, era stato arrestato per condotta violenta e aggressione a pubblico ufficiale.