Dopo un incontro con le associazioni dei malati di tumore, il primo ministro Pedro Sanchez ha intenzione di dirigere la Spagna verso l’oblio oncologico: nel prossimo futuro verrà varata la legge.
L’annuncio del primo ministro Sanchez
Il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, ha recentemente promosso un disegno di legge che porterà la Spagna verso l’oblio oncologico: si tratta, per essere precisi, del diritto di non dichiarare, nel momento della stipulazione di un qualsiasi contratto, di essere stati malati di tumore.
Dopo un incontro con le associazioni che si occupano di offrire aiuti ai malati di cancro, il segretario del PSOE ha deciso di promuovere queste nuova legge, che dichiarerà “nulle tutte le clausole basate su precedenti oncologici che escludono o discriminano al momento dell’acquisizione di prodotti o servizi” e che “impedirà che gli antecedenti oncologici dell’assicurato siano presi in considerazione per imporre condizioni più onerose nei contratti assicurativi“. Ha inoltre aggiunto che questa proposta si tramuterà in realtà a giugno.
Le persone che hanno superato il cancro non dovrebbero essere discriminate quando cercano un lavoro, un’assicurazione o una casa.
L’unica limitazione che verrà posta a questa legge è che essa sarà valida per coloro che hanno completato il trattamento del cancro da almeno 5 anni rispetto al momento della stipulazione, e che nel frattempo non ci siano ricadute.
La necessità di portare la Spagna verso l’oblio oncologico
Le frasi riportate sopra sono molto importanti per comprendere il funzionamento di questa futura legge: essa con tutta probabilità andrà ad agire sulle regolamentazioni dei contratti. Se da un lato impedisce che il professionista inserisca clausole in cui sono da specificare malattie oncologiche pregresse, dall’altro, nel caso fossero comunque presenti, impedirebbe che queste clausole diventino la base per offrire condizioni più onerose e svantaggiose per il consumatore.
Come mai la necessità di sancire un tale diritto? In questo caso, quando si parla di contratti, non ci si riferisce solo ai contratti di lavoro, ma anche a quelli per mutui e assicurazioni. In tutti questi ambiti infatti, queste informazioni vengono spesso richieste in maniera tassativa: per chi ha avuto esperienze pregresse, spesso questa informazione si traduce in premi incrementati per le assicurazioni, clausole più strette o addirittura al rifiuto di concludere il contratto.
A tutto ciò ne conseguono naturalmente pesanti pressioni economiche, sociali e psicologiche nei confronti dei singoli individui. Un chiaro esempio è quello del recente racconto di Michela Murgia che, svelata al mondo la sua malattia terminale, ha accennato al fatto che non è riuscita ad ottenere un mutuo per comprare una casa per trascorrere i suoi ultimi mesi con la famiglia.
La situazione in Europa e in Italia
A livello europeo sono ancora pochi i casi in cui viene riconosciuto un tale diritto. Stiamo parlando di Francia, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Romania e Portogallo. In tutti questi territori banche e società assicuratrici non possono inserire clausole contrattuali in cui si richiedono informazioni su patologie pregresse ai clienti. Una risoluzione votata dal Parlamento europeo a frebbraio 2022 inoltre raccomanda a tutti gli Stati membri di adottare norme verso l’oblio oncologico, come ha fatto la Spagna.
In Italia per ora non sembra esserci un vero movimento a livello legislativo per approvare una legge simile, anche se le proposte ci sono già state. Verso la fine della scorsa legislatura, una proposta di legge firmata Maria Elena Boschi (Italia Viva), Lorenzo Guerini (PD) e Cristina Rossello (Forza Italia), chiedeva “il diritto delle persone che sono state affette da patologia oncologica a non subire discriminazioni nell’accesso all’adozione di minori e ai servizi bancari e assicurativi quando siano trascorsi dieci anni senza recidive“. Attualmente il disegno di legge non è decaduto ma non pare neanche essere calendarizzato per la valutazione da parte della commissione di giustizia.
Alla luce della recente notizia dalla Spagna e delle dichiarazioni di Sanchez, Boschi ha rilanciato la proposta sui social, usando l’esempio spagnolo per fare un appello alla Presidente del Consiglio Meloni affinché venga approvata la proposta il prima possibile.