A volte i luoghi più inaspettati possono regalare meravigliose sorprese, diventando esempi di tolleranza e cosmopolitismo. È il caso del piccolo borgo tedesco di Ostelsheim dove il ventinovenne Ryyan Alshebl è stato nominato borgomastro la scorsa domenica 2 aprile. Un rifugiato siriano viene eletto sindaco: è la prima volta che accade in un comune tedesco, non a caso il neo-borgomastro definisce la sua vittoria “sensazionale”. È bello sentire ogni tanto una buona notizia.
In un comune rurale e conservativo, un rifugiato siriano viene eletto sindaco
Otto anni dopo la fuga dalla Siria, Ryyan Alshebl vince con larga maggioranza le elezioni di Ostelsheim, piccolo comune del Baden-Württemberg, uno dei 16 stati federali della Germania. Una vittoria non scontata se pensiamo al clima di progressiva chiusura che si respira in Europa in materia di accoglienza ed integrazione. Lo stesso Ryyan Alshebl è quasi incredulo di fronte alla vittoria. In un’intervista con DW News, ha infatti dichiarato come “purtroppo, una cosa del genere non è ancora “normale”. Tutt’altro che normale“. Forse non è ancora “normale”, ma la storia del neosindaco di Ostelsheim ci dimostra che un cambiamento è possibile.
L’ex-rifugiato siriano è arrivato in Germania nel 2015 dove ha maturato la volontà di candidarsi in seguito al lavoro svolto nell’amministrazione del municipio di Althengstett, una città vicina a Ostelsheim. Militante del Partito Verde, si presenta alle elezioni come candidato indipendente. Tra i punti della sua agenda occupano un posto privilegiato l’assistenza all’infanzia, la tutela dell’ambiente e la creazione di un accesso digitale ai servizi della pubblica amministrazione.
È chiaro sin da subito che si tratta di qualcuno pronto a mettersi in gioco per migliorare la vita dei suoi concittadini. Questi lo eleggono con entusiasmo: Ryyan Alshebl vince con il 55,41% dei voti. Un risultato tanto imprevisto quanto straordinario per un piccolo borgo rurale del sud-ovest della Germania, mentre partiti di estrema destra come l’AfD (Alternativa per la Germania) ricevono sempre più consensi nel paese. Certo, nel corso della campagna qualche commento di odio non è mancato, ammette Ryyan Alshebl, ma l’accoglienza è stata per lo più positiva. I festeggiamenti che hanno seguito la vittoria del giovane sono prova di una cittadina pronta al cambiamento.
Un lungo viaggio verso la vittoria
Classe ’94, Ryyan Alshebl è originario della città di As Suwayda, nel sud della Siria. Figlio di mamma insegnante e papà ingegnere agrario, aveva intrapreso un corso di studi in gestione finanziaria e bancaria. Tuttavia, nel 2011 iniziano le proteste contro il governo siriano che presto si trasformano in una brutale guerra civile. Il neosindaco di Ostelsheim è quindi obbligato ad interrompere gli studi. Nel 2015, all’età di 21 anni, Ryyan Alshebl si trova di fronte ad un bivio: arruolarsi nell’esercito siriano o lasciare il proprio paese natale. Decide di partire e con lui 10,6 milioni di siriani fuggono dalle loro case e famiglie per intraprendere un pericoloso viaggio verso la salvezza. Il giovane siriano opta per la rotta balcanica: passando per il Libano, arriva in Turchia dove sale su un gommone per poi approdare nell’isola greca di Lesbo.
Arrivato in Germania, si è trovato “nel posto giusto al momento giusto”: il paese stava conoscendo una fase di grande apertura in un anno, il 2015, in cui l’Europa stava attraversando una forte crisi migratoria e umanitaria. “Ce la faremo” era il motto dell’ex-cancelliera Angela Merkel che accorda l’ingresso nel paese a tantissimi rifugiati siriani. Nel corso di qualche settimana, tuttavia, le cose iniziano a cambiare. Infatti, è sempre maggiore la difficoltà della Germania nella gestione dell’arrivo repentino di un così ampio numero di persone. Di conseguenza, la “porta aperta” di cui tanto si parlava viene progressivamente chiusa e prende piede un nuovo clima che ostacola non solo la possibilità dei rifugiati di entrare in Germania ma anche la loro eventuale integrazione. Tuttavia, questo non impedisce a Ryyan Alshebl di costruire il suo futuro: da rifugiato siriano viene eletto sindaco e acquisisce la cittadinanza tedesca.
“Guardare al futuro”
Quando nel 2009 Ryyan Alshebl entra per la prima volta in contatto con la Germania, guardando in televisione una partita del Bayern Monaco, non avrebbe immaginato che quattordici anni dopo sarebbe diventano borgomastro di un comune del paese. Ancor di più non si sarebbe aspettato di vincere contro due candidati tedeschi, Marco Strauss e Mathias Fey, in un’area rurale e conservatrice. In un’intervista con l’emittente pubblica tedesca ZDF ha dichiarato:
“Oggi Ostelsheim ha dato un esempio di apertura mentale e cosmopolitismo a tutta la Germania“.
Non solo alla Germania, possiamo aggiungere che il piccolo borgo ha fornito a tutta l’Europa un esempio di tolleranza e apertura alla diversità. In una metropoli come Berlino forse sarebbe stato meno impressionante vedere che un rifugiato siriano viene eletto sindaco. Il fatto è accaduto invece proprio in quelle zone dove è più facile che si insinuino posizioni xenofobe patrocinate da partiti come l’AfD. Il motto di Ryyan Alshebl durante la campagna elettorale è stato “guardare al futuro“: la sua vittoria ha dimostrato che ciò è possibile.
Un rifugiato siriano viene eletto sindaco: si muovono i primi passi verso un cambiamento
La storia del giovane ex-rifugiato ci mostra come l’accoglienza è capace di trasformarsi in una crescita benefica per il paese e che aprirsi alla diversità consente a persone come Ryyan Alshebl di poter lavorare al fine di migliorare il benessere di tutti i cittadini. Su questa linea, il Ministro dell’Integrazione tedesco Manne Lucha ha dichiarato:
“Sarei molto felice se l’elezione di Ryyan Alshebl incoraggiasse un maggior numero di persone con un background migratorio a candidarsi alle cariche politiche“.
La Germania sembrerebbe essere sulla buona strada. A fine marzo è diventato sindaco di Francoforte Mike Josef, nato anche lui in Siria e approdato in Germania all’età di quattro anni con la famiglia per fuggire alla persecuzione che i cristiani subivano nel regime di Assad. I casi di Mike Josef e di Ryyan Alshebl sono emblematici di un’integrazione ben riuscita e lanciano a tutti i migranti e rifugiati il messaggio che un futuro migliore è possibile.
Il comune di Ostelsheim ha dato prova di grande apertura e ampiezza di vedute. Qualche anno fa, infatti, sarebbe stato difficile leggere sul giornale locale “Ryyan Alshebl riceve il 55,41% dei voti: un rifugiato siriano viene eletto sindaco“. Per raggiungere la vittoria, il giovane neo-borgomastro ha dovuto affrontare un lungo e pericoloso viaggio come tantissimi che scappano da paesi devastati dalla guerra. Se Ryyan Alshebl fosso stato una delle povere vittime di tragedie in mare, oggi non potrebbe trovarsi ad Ostelsheim a fare del bene per il paese che lo ha accolto.