Gloria Orwoba, la senatrice keniota, esponente dell’United Democratic Alliance è stata cacciata dal Senato a causa di una macchia mestruale sui pantaloni.
Non è chiaro né importante se si sia trattato di reale sangue mestruale o di una macchia fatta di proposito, in ogni caso volontaria è stata la scelta della senatrice di entrare e svolgere il suo lavoro con il completo macchiato di rosso. La parlamentare avrebbe, proprio quel giorno, presentato una proposta di legge sulla distribuzione gratuita di assorbenti nelle scuole. Questa misura parlamentare, già prevista nel 2017, non è mai stata attuata in maniera concreta.
Un gesto rivoluzionario
Amason Kingi, il presidente del senato, ha invitato la senatrice a lasciare l’aula. Ha però aggiunto: “avere il ciclo mestruale non è mai un crimine”. Numerose sono le critiche arrivate a causa di questa scelta “d’abito” della senatrice, da parte dei colleghi uomini e non solo. Dopo aver lasciato l’edificio del senato, la senatrice Gloria Orwoba ha scelto di non cambiarsi i vestiti. Ha invece rilasciato interviste e ha fatto visita ad una scuola di Nairobi per distribuire assorbenti gratuiti. Un gesto simbolico, questo, che fa riflettere.
Orwoba ha poi dichiarato alla BBC di essersi accorta della macchia prima di entrare in Senato, ma di aver pensato
visto che mi batto contro lo stigma delle mestruazioni, è giusto che mi presenti così
Questa vicenda ha scatenato i social media ed è diventata virale. Gli utenti hanno rilanciato migliaia di hashtag come #FreePads e #EndPeriodPoverty, “assorbenti gratuiti” e “stop alla ‘period poverty’”.
La battaglia contro il period poverty
Il tema della period poverty, cioè della povertà che impedisce alle ragazze di procurarsi supporti sanitari adeguati, è uno dei principali fronti su cui si batte la senatrice.
Spesso gli assorbenti hanno dei prezzi troppo elevati. Secondo i dati divulgati da fondazioni e ong, circa il 65% delle ragazze keniane non può permettersi gli assorbenti igienici perché costano troppo. Questa quota, secondo la ong italiana “Alice for Children” sale al 90% negli “slum”, i quartieri poveri delle città keniane. Lo Zambia è al momento l’unico Paese dove le donne hanno la possibilità di usufruire di due giorni di congedo mestruale, al quale si è aggiunto il recente caso di un’azienda in Nigeria, che lo ha concesso alle sue dipendenti.
Con il suo gesto rivoluzionario, la senatrice Gloria Orwoba, si batte per un problema che ha risvolti non solo sanitari, ma anche psicologici e sociali sulle donne, specialmente sulle più giovani. Spesso le ragazze, infatti, si assentano da scuola nei giorni di ciclo mestruale. Questo accade per vergogna e perché non si sentono incluse nella comunità, che ancora troppo stigmatizza la questione. Oltre all’assenteismo scolastico, purtroppo, ci sono stati episodi ben più gravi. Un’inchiesta del 2019, condotta dal Guardian, riporta il caso di suicidio di una ragazzina di Kabiangek, in Kenya, che si è tolta vita perché un insegnante l’ha messa in imbarazzo per aver avuto il ciclo in classe, durante le lezioni.
Fiamma Franchi