L’Argentina è ufficialmente campione del mondo. Durante la premiazione, però, è stato impossibile non notare il particolare abito di Messi
Si conclude così il Campionato mondiale di calcio in Qatar, con l’Argentina campione del mondo. Nonostante una favolosa prestazione di Kylian Mbappè, alla fine è l’Albiceleste a spuntarla ai calci di rigore.
L’uomo simbolo di quest’impresa non può che essere il fuoriclasse con la numero dieci, Lionel Messi. Vincitore anche del premio di ‘Miglior giocatore del torneo‘, la Pulga può finalmente sollevare al cielo la tanto desiderata Coppa del Mondo.
Sulla passerella che porta dai suoi compagni, però, ad aspettare Lionel ci sono le due grandi figure organizzatrici di questo mondiale. Gianni Infantino, il presidente della Fifa, e Al-Thani, attuale emiro del Qatar. I due hanno il compito di mettere al collo del capitano l’oro che certifica la vittoria finale del mondiale, e di consegnare nelle sue mani la coppa.
Durante la premiazione, però, i due circondano l’argentino e mettono sulle sue spalle un particolare abito di colore nero. Di cosa si tratta?
Cosa rappresenta la tunica di Lionel
L’abito di Messi ha un nome. Si chiama Bisht ed è un abito tipico della tradizione araba. Solitamente utilizzato in occasioni di spessore, sottolinea lo status di chi lo indossa, rappresentando la ricchezza e la regalità delle personalità di spicco del Qatar.
Lo possiamo vedere anche indosso alle autorità che hanno avuto il compito di consegnare i premi alla formazione Albiceleste, con colorazioni differenti.
“Incoronazione” o propaganda?
La scelta di consegnare un indumento tipico qatariota ad uno dei calciatori più importanti di sempre, nel più grande momento della sua carriera è una scelta alquanto particolare.
Può darsi che Al-Thani volesse solo celebrare la fantastica impresa di Leo Messi, “incoronandolo” con il Bisht.
Ma, viste le numerosissime polemiche relative ai diritti LGBTQ+ e alla sicurezza dei lavoratori che questo mondiale ha portato con sé, non è da escludere che questa azione sia stata una scelta propagandistica ben studiata.
La foto di Lionel Messi, circondato dai suoi compagni di nazionale mentre solleva la coppa, è destinata a rimanere negli annali della storia di questo sport. E, nella foto che più di tutte celebra l’argentinità ci sarà per sempre un “pezzetto” di Qatar. Può darsi, quindi, che l’intenzione di Al-Thani fosse quella di mostrare il Qatar, non come la terra dei diritti umani negati, ma come quella in cui i sogni di chi ha talento si realizzano. Un’immagine pericolosa per le future generazioni.