Secondo la polizia antiterrorismo, le ragioni del raid sul centro migranti di Dover risiederebbero negli ideali di estrema destra di Andrew Leak.
Il 30 ottobre 2022, Andrew Leak, sessantaseienne di High Wycombe, ha lanciato tre molotov contro i locali dei servizi di immigrazione britannici a Dover. Sono esplosi soltanto due ordigni, provocando ferite lievi a due membri del personale. Dopo l’attacco al centro migranti, l’uomo si è tolto la vita nella sua auto, in una stazione di servizio nei pressi di Dover. Secondo la polizia antiterrorismo, le ragioni del gesto risiederebbero nei sentimenti anti-musulmani di Leak e nei suoi ideali di estrema destra.
Una strage mancata figlia dell’indottrinamento
Sebbene fortunatamente si sia risolto con due soli feriti, l’attacco al centro migranti di Dover ha suscitato molto sgomento: sono le circostanze in cui l’evento va ad inserirsi ad alimentare preoccupazioni e dubbi. I social di Andrew Leak raccontavano la storia di un uomo arrabbiato, che combatteva giornalmente la sua solitaria battaglia contro l’immigrazione clandestina, mosso da sentimenti anti-musulmani. Probabilmente nessuno avrebbe immaginato, quando nell’ottobre 2021 scriveva: “metterò fine all’immigrazione clandestina entro un anno“,che nelle sue parole non ci fosse uno dei suoi innumerevoli deliri, ma un vero e proprio avvertimento. Leak condivideva spesso i post propagandistici dell’estrema destra, assimilandone gli slogan e l’odio. In uno dei suoi stati contro gli islamici scriveva: “tutti i musulmani sono colpevoli di adescamento e stuprano solo i non-musulmani “. Gli insulti quotidiani, sebbene all’apparenza sembrassero solo degli sfoghi molto irruenti, si sono rivelati, in seguito agli attacchi, vere e proprie minacce.
Dalle parole al raid sul centro migranti di Dover
High Wycombe, la città d’origine di Leak, dista 190 km da Dover. Cosa spinge un uomo di sessantasei anni a guidare per più di due ore portando con sé delle molotov? Quanto l’odio può rendere lucida la follia di un attimo e quanto a lungo può durare quell’attimo? Quelle che sembrano domande retoriche possono aiutare a comprendere la gravità dell’evento che, nonostante non abbia provocato morti, ha delle radici profonde che raccontano come il vento dell’odio dissemini per le strade di un’intera nazione più mine inesplose di quante non ne lasci una guerra. La propaganda è infatti un enorme calderone che, dopo aver bruciato a fuoco lento i suoi pasti inconsapevoli, li lascia preda dei venti, perché le fiamme diventino vampe e si propaghino.
La propaganda dell’estrema destra
Negli ultimi anni, il governo inglese ha subito la notevole influenza del partito conservatore e dell’estrema destra. Un esempio evidente è la Brexit. Uno tra i partiti più influenti di quel ramo è stato l’Ukip (United Kingdom Independence Party) che di recente, quando alla guida c’era Gerard Batten, ha spostato il suo asse verso la destra più estrema. Batten ha portato avanti una propaganda che ha contribuito alla diffusione nella popolazione di un sentimento anti-islamico. Tra gli innumerevoli insulti che ha rivolto ai musulmani e al loro profeta, c’è una frase detta pubblicamente da Batten che si ricollega chiaramente ai fatti di Dover: “I membri delle bande di stupratori sono prevalentemente seguaci di Maometto. Il fondatore del loro culto era lui stesso un pedofilo che aveva delle schiave sessuali“. Queste affermazioni, infatti, sembrano essere perfettamente speculari alle parole con cui Leak descriveva i musulmani sul suo profilo. L’estrema destra ha fomentato l’islamofobia, mentre dilagava in tutto il paese dopo gli attentati di Manchester e Londra, fino a farla diventare un mezzo per trovare nuovi elettori, utilizzando l’odio come collante.
Chi era quindi Andrew Leak?
Secondo i media britannici Andrew Leak era un uomo solo e disoccupato. Alla luce delle ormai chiare influenze dell’estrema destra sulle sue azioni, si può dire che Leak fosse soltanto una delle tante “vittime colpevoli” che, affogando tra sentieri di solitudine e frustrazione, trovano nell’odio un approdo sicuro e immediato, perché incapaci di vederne altri, offuscati dalle onde che la loro alienazione agita.