Attacchi missilistici sulle città ucraine
I missili sui cieli dell’Ucraina sono la risposta russa al precedente danneggiamento delle infrastrutture del ponte sullo stretto di Kerch con un presunto camion bomba. La tragicità dei bombardamenti deve allertarci sulle modalità con cui la macchina militare russa produce e rende possibile l’uso sistematico di missili nello scenario di guerra corrente.
L’indagine del RUSI svela la dipendenza russa da microchip occidentali
La disarmante verità era emersa già lo scorso agosto quando l’indagine tecnica del RUSI ha esaminato i componenti e il funzionamento dei moderni sistemi militari di costruzione russa. Si includevano missili da crociera, sistemi di comunicazione e apparati di guerra elettronica. L’ispezione tecnica di equipaggiamento militare russo, ottenuto durante l’invasione dell’Ucraina, dimostra come il programma di armamento russo sia dipendente dall’import di microelettronica disponibile esclusivamente in Giappone, Stati Uniti, Taiwan, Corea del Sud, Svizzera, Paesi Bassi, Regno Unito, Francia e Germania. Di 450 componenti diversi recuperati, almeno 318, provenienti da manifattura estera, sono essenziali per rifornire il complesso militare russo che produce l’arsenale di missili da crociera e di missili balistici.
Molta della componentistica era già soggetta a restrizioni ben prima del conflitto russo ucraino, ad esempio, circa 80 tipi di componenti e microelettronica sono soggetti ad un controllo dell’export negli Stati Uniti ed il loro contrabbando evidenzia una propensione russa di successo nel saper evadere le barriere sanzionatorie a suo danno, riuscendo a sviluppare per anni un sistema funzionale di rifornimento basato su compagnie di facciata che producevano illecitamente certi beni in Europa e nord America, il tutto, in un miscuglio di reti clandestine e hub di trasporto in paesi del terzo mondo gestiti segretamente dai servizi segreti russi.
Va chiarito che per fornire e consentire l’uso di equipaggiamento di manifattura estera all’esercito russo bisogna che le stesse compagnie dimostrino al Ministero della Difesa della federazione russa la mancanza di alternative di origine domestica. La situazione nello scenario di guerra corrente espone l’esaurimento delle scorte missilistiche russe e la carenza di linee di rifornimento viabili, ciò mette a serio rischio la capacità militare russa di proseguire con lo sforzo bellico di bombardamento strategico da lungo in corso sui cieli dell’Ucraina. Conoscendo la fragilità strategica su cui si basa l’asset missilistico moderno della Russia è necessario: inasprire le sanzioni, smantellare le reti illegali di approvvigionamento russe e coinvolgere maggiormente i paesi alleati nel limitare la circolazione di tali componenti di microelettronica così strategicamente importanti. I vertici russi sono a conoscenza della loro debolezza e si sforzano di accumulare più risorse possibili prima dell’inevitabile chiusura delle loro catene di rifornimento; lo dimostra la diminuzione, fino ai tempi recenti, del numero di missili sui cieli dell’Ucraina.
L’uso di armi che permettano di colpire precisamente bersagli a lunghe distanze è indispensabile nella guerra ibrida moderna, il loro uso mina la logistica, incute terrore nella popolazione e smantella il sistema infrastrutturale del paese attaccato. Se l’esercito russo perdesse la capacità di sostenere questi attacchi il conflitto andrebbe a ridursi d’intensità, ribilanciando le forze militari dei due contendenti e limitando maggiormente il numero di vittime civili durante le rappresaglie missilistiche perpetrate dalle forze russe a danno della popolazione ucraina.
Lupi Tiziano