La neo eletta premier britannica Liz Truss ha dichiarato di essere sionista durante un incontro dei Conservative Friends of Israel. Il video del suo discorso è diventato virale sui social, dove milioni di utenti si sono scagliati contro la sua posizione, difendendo la causa palestinese.
La premier britannica, nominata lo scorso settembre a capo del Partito dei Conservatori, è da poco finita in una tempesta mediatica per il fallimento del suo pacchetto di riforme economiche. Solo pochi giorni dopo aver ritirato la proposta del mini budget , Truss ha dichiarato di essere sionista durante una conferenza dei Conservative Friends of Israel a Birmingham. Definendo pubblicamente la sua posizione nei confronti di Israele, la premier ha ribadito il suo sostegno allo stato che Amnesty ha designato come il responsabile del “regime di apartheid” imposto ai palestinesi.
Conservative Friends of Israel
Il CFI, Conservative Friends of Israel, è un gruppo parlamentare e un’associazione non incorporata legata al Partito Conservatore. Costituita da più di 2000 iscritti, sostiene il conservatorismo nel Regno Unito e la causa di Israele, incoraggiando il rafforzamento dei legami commerciali e politici fra i due Paesi. Il gruppo è stato fondato nel 1974 da Michael Fidler, un deputato conservatore, e circa l’80% dei parlamentari del Partito dei Conservatori sono membri dei Conservative Friends of Israel. I membri si dichiarano anche promotori della pace in Medio Oriente e della lotta all’antisemitismo.
La premier il 2 ottobre ha partecipato, come capo del Partito dei Conservatori, a una riunione del gruppo e il suo discorso di ringraziamento, oltre il formale onore di poter essere presente all’evento, non è passato inosservato. Truss ha dichiarato di essere sionista e di essere una “grande sostenitrice di Israele”. Il video del discorso, diventato in poco tempo virale, raffigura la premier che, tra applausi e acclamazioni, afferma la sua determinazione a sviluppare una collaborazione più intensa fra i due Paesi.
Non hanno tardato ad arrivare le reazioni da parte dei sostenitori della parte palestinese che, da ogni parte del mondo, denunciano il sistema di oppressione e di dominazione imposto dallo Stato di Israele, sostenuto dalla Gran Bretagna.
La vicinanza a Israele: storia del legame tra il Partito dei Conservatori e il movimento sionista
La premier inglese non ha mai nascosto il suo sostegno a Israele, rivendicando l’importanza dell’alleanza politica ed economica fra i due paesi. Quando è stata nominata, il Primo ministro israeliano Yair Lapid ha manifestato pubblicamente il suo consenso, in un tweet si è congratulato definendola “mia amica e grande amica di Israele” e augurando che l’alleanza politica ed economica fra Gran Bretagna e Israele possa raggiungere livelli sempre maggiori.
La premier con il suo sostegno alla parte Israeliana segue le orme dei suoi predecessori, Teresa May e Boris Johnson. Quest’ultimo nel 2019 si era dichiarato un “appassionato sionista” anche a causa dei legami familiari con la religione ebraica.
La posizione del Partito dei Conservatori britannico non è sempre stata di cieco sostegno allo stato di Israele, ma, dal 2017, la politica di Teresa May ha segnato un cambiamento storico. La ex premier ha deciso di celebrare il centenario della Dichiarazione Balfour, l’impegno che aprì la via alla nascita di Israele nel 1948 e alla diaspora palestinese. La dichiarazione, firmata nel 1917, prende il nome dal ministro degli Esteri Arthur James Balfour e sanciva il sostegno britannico per la costituzione di un «focolare nazionale» in Palestina per gli ebrei.
Celebrando l’anniversario della Dichiarazione, Teresa May aveva assunto una chiara posizione, affermando di non sostenere più la soluzione dei due Stati, che prevedeva la divisione dei territori della Palestina storica in uno stato ebraico e in uno arabo. Determinava così una nuova rotta del Partito dei Conservatori seguita poi anche da Johnson e Truss.
Le ragioni della posizione britannica
Truss in un’intervista a The Jewish Chronicle per spiegare la sua posizione di sostegno a Israele ha ricordato, come aveva fatto anche Boris Johnson, l’importanza nella sua vita personale di amici e mentori ebrei. La premier ha anche dichiarato di vedere un’affinità tra i valori del Partito dei Conservatori e i valori ebraici: l’importanza della famiglia, il valore del duro lavoro, l’importanza dell’avvio di attività proprie.
Se le ragioni personali di Truss possono aver influenzato la sua politica attuale, ci sono anche le motivazioni economiche e politiche che, ormai più di 100 anni fa, hanno spinto i leader del Partito dei Conservatori a prendere posizioni coraggiose per il sostegno a Israele. La Gran Bretagna, sin dalla Prima Guerra Mondiale, ha trovato nel sostegno dei movimenti sionisti un modo per affermare la sua influenza e il suo controllo territoriale in Medio Oriente.
Liz Truss sulle orme di Trump
A settembre la premier britannica ha annunciato l’ipotesi di trasferire l’ambasciata britannica in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme; con questa mossa seguirebbe le orme di Donald Trump. L’ex presidente statunitense nel 2017 aveva informato l’ANP della decisione di spostare la sede dell’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme, mettendo in serio pericolo la stabilità mediorientale.
Spostare l’ambasciata a Gerusalemme significa riconoscerla come capitale di Israele e mettere così a rischio la precaria stabilità tra Palestina e Israele: secondo il Diritto Internazionale Gerusalemme Est appartiene alla Palestina e ogni presa di posizione (unilaterale) per l’attribuzione del territorio può scatenare rivolte. La decisione di Trump è stata condannata da una risoluzione dell’Onu approvata da 128 paesi, tra cui la Gran Bretagna e, il giorno dell’inaugurazione, 60 palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano durante le manifestazioni.
La proposta della premier inglese è stata lanciata alla fine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York dove ha incontrato Yair Lapid. Il premier Israeliano in un tweet ha scritto: “voglio ringraziare la mia grande amica, la premier britannica Liz Truss, che ha annunciato di star valutando la possibilità di spostare l’ambasciata britannica a Gerusalemme, capitale di Israele”.
La decisione sarà vista come un affronto perché sia Israele che la Palestina considerano Gerusalemme la propria capitale e per questa ragione la comunità internazionale ha scelto di mantenere le ambasciate a Tel Aviv. Su Twitter Naz Shah, parlamentare laburista, ha espresso i suoi timori per la decisione di Truss che andrebbe contro decenni di diplomazia britannica e si oppone ai tentativi di creare una stabilità fra Israele e Palestina. Anche l’ambasciatore palestinese nel Regno Unito è intervenuto con un tweet accusando la premier di contribuire ad accendere le tensioni in un’area che si trova già in una situazione instabile.
Ludovica Amico