Il presidente statunitense in vista delle elezioni di midterm ha compiuto un passo di rilevanza storica: ha deciso il rilascio dei cittadini condannati, a livello federale, per il possesso di marijuana. Per Biden la marijuana è legale, ma la decisione non coinvolge tutti gli stati.
Sono più di 6500 coloro che, dal 1992 ad oggi, sono stati arrestati per il possesso e l’uso personale di marijuana. Biden, denunciando una gestione sbagliata della problematica, ha concesso la grazia ai condannati per il solo uso personale delle sostanze derivate dalla cannabis. L’amnistia non riguarda quindi i cittadini condannati per i reati di vendita e distribuzione di sostanze stupefacenti; saranno esclusi anche coloro che al momento dell’arresto si trovavano fuori dal territorio statunitense.
Oltre a questo passo storico verso la depenalizzazione, Biden ha anche proposto a Merrick Garland, procuratore generale degli Stati Uniti, di eseguire una riclassificazione delle sostanze stupefacenti: al momento infatti la marijuana si trova, per la legge, tra le droghe di classe 1, sullo stesso piano dell’eroina o dell’LSD.
La marijuana oggi è legale negli Stati Uniti?
Gli Stati Uniti da anni hanno intrapreso un percorso verso la liberalizzazione delle droghe leggere, con risultati soddisfacenti per l’economia del paese, ma il percorso non è stato omogeneo nei diversi stati: l’uso a scopo ricreativo della marijuana è, ad oggi, permesso in 20 stati, mentre sono 37 gli stati che ne consentono l’uso per scopo medico. Il presidente statunitense ha denunciato quindi un paradosso: migliaia di cittadini si trovano in carcere per un’azione che legalmente non è più considerata un reato. Per Biden la marijuana è legale, ma il presidente può agire solo sulle condanne federali, ma la maggior parte delle persone coinvolte si trova in carcere per condanne a livello statale. Per questo il presidente ha incoraggiato i governi dei diversi stati a condividere la sua politica per mettere un punto a un sistema sbagliato e anacronistico.
Ridurre le disparità
In un video, diffuso su twitter dal profilo della Casa Bianca, il presidente ha spiegato le ragioni alla base delle sue decisioni per la depenalizzazione. «Troppe vite sono state sconvolte a causa del nostro approccio sbagliato alla marijuana» questa la descrizione del post che in un giorno ha raccolto più di 3 milioni di visualizzazioni. Migliaia di persone arrestate per uso personale di cannabis hanno avuto difficoltà a trovare una casa, un lavoro, grazie all’amnistia potranno di nuovo avere una fedina penale pulita.
Le condanne per l’uso della marijuana hanno inoltre incrementato le disparità razziali, Biden evidenzia infatti che le persone bianche e nere fanno uso di marijuana nella stessa percentuale, ma che spesso le persone nere o appartenenti alle comunità latine sono arrestate, accusative e condannate in percentuali significativamente maggiori rispetto ai bianchi.
Nel resto del mondo
Mentre per Biden la marijuana è legale a livello federale, anche altri stati hanno compiuto importanti passi verso la legalizzazione. L’uso medico o a scopo ricreativo è permesso in Canada, Uruguay, Spagna, Portogallo, in Germania, a Malta, Repubblica Ceca, Bangladesh. Ogni stato ha regole di consumo specifiche, alcuni paesi, come la Spagna, limitano i luoghi dove è possibile consumare marijuana, altri invece limitano l’uso ad alcune finalità: per esempio in India è consentito l’uso solo di marijuana solo per scopi religiosi.
In Italia
Per l’Italia, uno dei maggiori consumatori di marijuana in Europa, la prospettiva della legalizzazione, non a scopo medico, appare ancora lontana. Nel 2021 il tema della legalizzazione è stato al centro del dibattito pubblico al momento della proposta di un referendum per decretare la depenalizzazione delle droghe leggere. La Corte Costituzionale ha ritenuto però la proposta inammissibile contestando possibili conseguenze anche sul consumo di droghe pesanti.
La legalizzazione è stata al centro delle feroci campagne elettorali delle elezioni politiche del 2022, sostenuta in particolare da partiti di sinistra quali +Europa, Sinistra Italiana e Verdi, Movimento 5 Stelle o Pd, ma i partiti di destra, non hanno menzionato direttamente il tema durante la campagna elettorale.
Nel paese i consumatori sono più di 37 milioni e la legalizzazione comporterebbe la creazione di numerosi posti di lavoro e anche l’acquisizione di un mercato che, per ora, rimane interamente in mano alle mafie. Negli Stati Uniti, dopo l’annuncio di Biden riguardo alla depenalizzazione è stato registrato rialzo del 34% dei titoli della Cannabis a Wall Street, dimostrando l’enorme potenziale economico della legalizzazione.
Ludovica Amico