Questo è il primo di una serie di articoli che avranno come argomento centrale i programmi delle varie forze politiche e delle coalizioni che si presentano all’appuntamento elettorale del 25 settembre. Partiamo con la coalizione che risulta in testa nei sondaggi e ci occupiamo quindi del programma del centrodestra.
Ci limiteremo a parlare di alcuni punti principali evidenziati dagli esponenti della coalizione, ma per chi volesse leggere il programma nella sua completezza ecco il link.
La coalizione
La coalizione di centrodestra (definizione modificatasi nei fatti vista la forte prevalenza del peso politico dei partiti di destra e il minore apporto delle forze dichiaratamente più moderate) è composta da 4 forze politiche.
Il partito che per ora sembra essere in vantaggio è Fratelli d’Italia guidato da Giorgia Meloni, ci sono poi la Lega guidata da Matteo Salvini e Forza Italia di Silvio Berlusconi. La quarta forza politica non è un partito, ma l’insieme di più sigle unite dalla comune radice politica e dalla necessità di raggiungere il 3% (soglia di sbarramento per l’ingresso in Parlamento). Questa “quarta gamba” della coalizione si chiama Noi Moderati e comprende Noi con l’Italia di Maurizio Lupi, Italia al Centro di Giovanni Toti, Coraggio Italia di Luigi Brugnaro e l’UDC di Lorenzo Cesa.
Il programma
“PER L’ITALIA Accordo quadro di programma per un Governo di centrodestra“.
Questo è il nome del programma della coalizione di centrodestra e comprende 15 punti che troverete interamente nel link.
Quali sono però i cavalli di battaglia che vengono utilizzati in questa campagna elettorale?
Iniziamo dalla questione migranti
Al punto 6 del programma, denominato “Sicurezza e contrasto all’immigrazione illegale“, si parla di contrasto all’immigrazione irregolare e gestione ordinata dei flussi legali di immigrazione. Gli obbiettivi risultano essere diversi. Prima di tutto si parla dell’inclusione sociale e lavorativa degli immigrati regolari e della difesa dei confini nazionali ed europei tramite il controllo delle frontiere e il blocco degli sbarchi per fermare, in accordo con le autorità del nord Africa, la tratta degli esseri umani.
Un altro punto centrale riguarda la creazione di hot-spot nei territori extra-europei, gestiti dall’Unione Europea, per valutare le richieste d’asilo. Infine si punta sul garantire ai Comuni le risorse necessarie per far fronte alle spese per la gestione e la presa in carico dei minori non accompagnati.
Durante questa campagna elettorale stiamo assistendo ai comizi di Giorgia Meloni e alle sue proposte di Blocco Navale (proposta inattuabile in quanto risulterebbe essere un vero e proprio atto di guerra con gravi conseguenze). Sia la leader di FdI che alcuni esponenti di spicco del partito, come ad esempio Carlo Nordio, hanno però affermato che si tratta di un’espressione politica da campagna elettorale (tendente quindi ad estremizzare un concetto per fare colpo sull’elettorato).
Nordio, ex magistrato e nome di punta della coalizione per i ruoli inerenti alla Giustizia, ha però successivamente parlato delle misure prese durante gli sbarchi dall’Albania 24 anni fa. Negli stessi giorni è intervenuto anche sulla questione dell’immunità parlamentare: “da reintrodurre per evitare abusi da parte di certa magistratura”.
Quali sono gli interlocutori in nord Africa?
Dopo questa rapida carrellata una domanda su tutte nasce spontanea.
Vista la situazione africana ed in particolare quella libica, come e con chi bisognerebbe stipulare gli accordi di cui si parla?
Le immagini dei campi di detenzione ancora attivi in Libia, con tutto il carico di tortura e morte che si portano dietro, sono ancora impresse nelle nostre menti.
Unione Europea e Conflitto in Ucraina
Nonostante le posizioni di alcuni esponenti e le passate amicizie con Putin o personalità del suo regime (ma anche con Orban), il centrodestra afferma come principio programmatico il rispetto degli impegni assunti nell’Alleanza Atlantica.
In merito all’adeguamento degli stanziamenti per la difesa si ribadisce il sostegno all’Ucraina di fronte all’invasione della Federazione Russa e l’appoggio ad ogni iniziativa diplomatica volta alla soluzione del conflitto.
Appaiono dunque superate alcune posizioni antieuropeiste di una parte dello scheramento. Si legge di una piena adesione al processo di integrazione europea, con la prospettiva di una UE più politica e meno burocratica.
Misure economiche e infrastrutturali presenti nel programma
Il programma parla di Pace fiscale con un accordo tra cittadini ed Erario per la risoluzione del pregresso, e di un’estensione della flat tax per le partite IVA fino a 100.000 euro di fatturato. Nel programma non viene risolto però il contrasto tra le due proposte di Lega e Forza Italia, la prima vorrebbe una flat tax al 15% e la seconda al 23%.
La coalizione propone il pieno utilizzo delle risorse del PNRR, affiancato però ad un accordo con la Commissione europea che preveda una revisione in funzione delle mutate condizioni. Si parla di potenziamento della rete infrastrutturale da Nord a Sud e si rispolvera la proposta evergreen per eccellenza: il ponte sullo Stretto.
Principali proposte che rappresentano il programma della coalizione
Una delle maggiori proposte riguarda l’elezione diretta del Presidente della Repubblica (con tutte le enormi modifiche che questo comporterebbe al nostro sistema costituzionale). Si parla inoltre di piena attuazione della legge sul federalismo fiscale con la valorizzazione del ruolo degli enti locali.
Un altro cavallo di battaglia della destra riguarda la riforma della giustizia e dell’ordinamento giudiziario, con la conseguente separazione delle carriere e riforma del CSM (è presente invece un solo richiamo alla lotta alla mafia e al terrorismo).
Altro punto fondamentale è quello sulla definizione del sistema di ammortizzatori sociali al fine di introdurre altri tipi di sussidi. La misura che sicuramente suscita più interesse è quella della sostituzione dell’attuale reddito di cittadinanza con altre misure di inclusione sociale e di inserimento nel mondo del lavoro.
In conclusione della parte economica non si può non citare la proposta (promessa tipicamente berlusconiana e già sentita nei precedenti governi composti da questa stessa coalizione) dell’innalzamento delle pensioni minime, sociali e di invalidità.
Proposte per la sanità
Come sappiamo la sanità e uno dei settori che ha subito i maggiori contraccolpi della crisi legata al Covid. Le difficoltà sono però legate ad una gestione precedente alla pandemia e in molte Regioni (la sanità è infatti di pertinenza regionale) la situazione è ormai fuori controllo. Alcune di queste Regioni sono guidate proprio da Giunte di centrodestra, vediamo quindi le proposte della coalizione.
Il primo punto riguarda lo sviluppo della sanità di prossimità e della medicina territoriale, con un incremento dell’organico di medici e operatori sanitari. Questo dovrebbe portare al ripristino delle prestazioni ordinarie e delle procedure di screening con un abbattimento dei tempi delle liste di attesa.
Parliamo per un attimo dello Sport. Il lettore si chiederà perchè venga trattato in mezzo agli argomenti della Sanità. Ecco il perchè. L’ex pallavolista Luigi Mastrangelo, ora in campo con la Lega, ha proposto un maggiore finanziamento al mondo dello sport da ricavare dai fondi destinati alla sanità.
Nel programma si parla di sostegno allo sport (addirittura si ipotizza l’introduzione di borse di studio universitarie per meriti sportivi) quale strumento di crescita e di vita sana, ma non si fa riferimento alla proposta di Mastrangelo.
Il lettore concederà a chi scrive di affermare che la speranza, chiunque vinca, sia quella di vedere la sanità al centro dei progetti politici. Gli ultimi anni ci hanno insegnato che avere una sanità ben organizzata è fondamentale per infiniti motivi.
Cosa manca nel programma?
In questo accordo programmatico mancano alcune tematiche che vengono ormai considerate fondamentali da moltissimi elettori.
Non si parla di diritti civili e dei diritti LGBT (conosciamo però le idee di Giorgia Meloni, espresse molto chiaramente nel discorso tenuto al comizio di Vox in Spagna), ma non sono presenti neanche una serie di argomenti legati all’eutanasia e al fine-vita.
Questo è chiaramente un segnale sul punto di vista della coalizione, che annovera tra i suoi componenti anche attivisti contrari all’aborto.
Nel programma inoltre non si fa riferimento ad una proposta che Salvini porta avanti da tempo: la reintroduzione della leva militare obbligatoria.
Ambiente e autosufficienza energetica
Parliamo infine della Transizione energetica sostenibile. Il programma si pone l’obbiettivo di rispettare e aggiornare gli impegni internazionali assunti dall’Italia per contrastare i cambiamenti climatici (negati o perlomeno ridimensionati sui social network da alcuni esponenti). Nel dettaglio propone un aumento della produzione dell’energia rinnovabile, ma anche la valutazione di un eventuale ricorso al nucleare.
Domanda finale
Ci sono i fondi per realizzare tutte queste proposte o si riveleranno solo promesse elettorali? Questa domanda varrà ovviamente per tutti gli schieramenti.
Alessandro Milia