Andare in vacanza è una pratica temibile. Chi abbandona la propria casa, s’è ricordato di recente, la rende libera, quindi vulnerabile; sola e incapace di difendersi dai tentativi di scasso e di saccheggio. Di questo se ne renderanno tristemente conto i residenti di varie città vuote, che per un viaggio ricreativo rimetteranno, oltre ai classici dispendi da villeggiatura, anche tutti i valori “custoditi” nelle proprie dimore.
Roma, come esempio, soffre particolarmente dell’aumento di furti e delinquenze. Qui si è registrato, nell’arco temporale d’agosto, un +15% delle tendenze delinquenziali sopradette. Ma ciò che sorprende maggiormente è il profilo tipo dei malviventi che sogliono invadere i centri (dis)abitati.
Le città vuote si riempiono di banditi
Ci ha pensato Il Messaggero, investigando sul campo, a portare alla luce un valido identikit dei predatori. “Vengono apposta dall’estero. Rom dalla Francia o specialisti in serrature dalla Georgia e dalla Bulgaria. Si studiano i colpi per tempo con l’aiuto di basisti e utilizzano gli stratagemmi più variegati per essere sicuri di agire indisturbati“. “Vengono apposta dall’esterno”, non è una considerazione amaramente straordinaria?
Le cooperative di ladri contemporanee agiscono secondo logiche ricavate da dati e studi dei dati, e a detta di razionalità provenienti dalla semplice osservazione della realtà.
Sanno dove, quando e come attaccare. Nei luoghi tranquilli, in cui alcun ostacolo sarà posto a protezione del bottino; nei tempi sicuri, in cui nessuno c’è, sta per andare o per tornare; nei modi facili, con cui il dilettante può allenarsi a specialista o lo specialista può operare agilmente.
La “semina della colla” è l’ultima trovata riscontrata per le vie della capitale. I farabutti scorrono un filo di colla lungo i portoni delle palazzine da colpire, in questo modo si rendono consapevoli della situazione negli interni. “Se sei in casa, allora apri il portone per uscire e il filo di colla non regge. Se non ci sei, i ladri ripassano ed entrano in azione” espone sempre il quotidiano capitolino.
Per la lotta al problema le autorità locali hanno disposto un’intensificazione dei controlli polizieschi, in centro come in periferia. Hanno poi fatto le raccomandazioni del caso, comuni ma mai superflue. “L’appello ai cittadini è di stare attenti e segnalare al 112 condotte sospette e di pericolo” ha dichiarato Michele Sprovara, segretario generale di Roma del sindacato di polizia Coisp.
“Condotte” sospette o “segni” sospetti ove, per le particolarità dei casi, “condotte” sospette o “segni” sospetti potrebbero identificarsi anche in sguardi assidui e troppo analizzanti, presenze di colla, di mollette o di qualsiasi microscopica stranezza.
Gabriele Nostro