Negli ultimi giorni la Caritas di Bologna ha denunciato la gravissima condizione in cui versano molti studenti che, dopo aver perso la borsa di studio, sono costretti a dormire in stazione e si rivolgono a loro per accedere ai servizi mensa.
La denuncia della Caritas di Bologna
Don Matteo Prosperini, direttore della Caritas di Bologna, ha parlato recentemente dell’emergenza abitativa per gli studenti in città. La crisi economica non li ha risparmiati e il mercato degli affitti (dopo una diminuzione legata al Covid) è sempre più caro e saturo.
Tanti studenti arrivano all’Università grazie a delle borse di studio che poi perdono perché non riescono a stare al passo con gli esami. Alcuni poi perdono anche l’alloggio e così si trovano spesso costretti a recarsi alle mense della Caritas e, in alcuni casi, finiscono per qualche tempo a dormire in stazione.
La situazione degli studenti (anche stranieri)
Gli studenti stanno vivendo una condizione di disagio estremo che non dovrebbe essere accettabile in un paese che si definisce civile. Alcuni riescono a trovare ospitalità da amici e colleghi ma è chiaro che il problema non si può risolvere basandosi sulla generosità altrui.
A Bologna ci sono tantissimi studenti stranieri e il 70% di loro arriva in città senza ancora aver trovato un posto letto. La ricerca di una sistemazione inizia dopo il loro arrivo ma anche per ragioni linguistiche e culturali il risultato non è immediato.
In questo periodo poi ci sono stati i problemi legati al conflitto in Ucraina. Molti studenti russi si sono trovati con i conti bloccati e non hanno potuto fare altro che chiedere aiuti agli enti benefici.
Dove sono le istituzioni?
L’ateneo, insieme all’agenzia regionale per il diritto allo studio Ergo,ha avviato un’interlocuzione con la Caritas per poter organizzare una rete di sostegno per gli studenti in difficoltà.
Ci sono in programma per settembre dei bandi per l’assegnazione di alloggi e borse di studio ma il prorettore Condello fa appello alla solidarietà dei bolognesi. Condello immagina una gestione di aiuto emergenziale simile a quella organizzata per gli aiuti alla popolazione ucraina. Questi sistemi di ospitalità potrebbero essere fondamentali in questa situazione.
L’ Alma Mater Studiorum (altro nome dell’Università di Bologna) è considerata da molte fonti come la più antica Università del mondo tuttora in attività. Già nel 1118 è attestato per Bologna l’appellativo di docta.
Come è possibile che si sia arrivati a questa situazione in un posto che rappresenta l’eccellenza e il primato dell’Italia nella formazione universitaria?
La situazione dell’ateneo bolognese evidenzia un problema che riguarda tutta Italia. Gli affitti sono sempre più alti, i posti negli studentati richiedono requisiti complessi e spesso sbagliati e mantenersi da fuorisede richiede uno sforzo economico che le famiglie riescono sempre meno a sostenere.
La politica che si riempie la bocca con la cultura e l’istruzione farebbe bene a fare un bagno di realtà e a capire che è finito il tempo delle chiacchere e della burocrazia.
Bisogna fare qualcosa subito, a Bologna e in tutta Italia.
Alessandro Milia