La società in cui viviamo è sempre più digitalizzata. Soprattutto negli ultimi due anni, abbiamo imparato come mai prima l’importanza della smaterializzazione per la gestione di diversi processi burocratici. Parlare di questo tema vuol dire, per forza di cose, discutere di firma digitale. Di cosa si tratta? Quali sono i suoi vantaggi? Scopriamolo assieme nelle prossime righe di questo articolo.
Cos’è la firma digitale
Ottenibile grazie ai servizi online di diversi siti – uno dei più famosi è Letterasenzabusta – la firma digitale è un sistema di tecniche crittografiche che, grazie a un preciso metodo matematico, è in grado di garantire l’autenticità di un messaggio o di un documento, anche nei casi in cui l’invio avviene tramite un canale di comunicazione non sicuro.
A differenza di alcune tipologie di firma elettronica – come è chiaro, le espressioni “firma elettronica” e “firma digitale” non sono sinonimi in quanto la seconda può essere definita come un sottoinsieme della prima – ha il medesimo valore legale della firma autografa. Può essere utilizzata sia dai privati cittadini, sia dalle imprese e dai professionisti.
Numeri alla mano, l’Italia è il Paese europeo in cui la firma digitale è più diffusa (a seguire troviamo la Norvegia e la Germania).
In quali casi si utilizza?
In quali casi si utilizza la firma digitale? Questo sistema, che permette di avere la certezza assoluta in merito all’identità del mittente di un determinato messaggio – il che non è poco considerando che, oggi come oggi, i casi di attacchi da parte di hacker con relativi furti d’identità sono all’ordine del giorno e l’Italia è uno dei Paesi più colpiti – può essere utilizzato in diverse occasioni.
Tra queste è possibile citare l’emissione di fatture elettroniche verso la Pubblica Amministrazione – situazione quotidiana per imprese che operano in settori come l’edilizia o i trasporti – così come le istanze di partecipazione ai concorsi pubblici.
Le circostanze in cui si può chiamare in causa la firma digitale non finiscono certo qui! Da non dimenticare, per esempio, sono i casi in cui si richiede l’accesso ai servizi della locale Camera di Commercio.
Quali sono i vantaggi?
La firma digitale presenta diversi vantaggi. Oltre alla possibilità di gestire il flow documentale mettendo in primo piano una rapidità che con la sola firma analogica era ed è impensabile permette, in virtù delle peculiarità dei suoi protocolli di comunicazione, di parlare di riconoscibilità e utilizzo celere su scala internazionale.
Questo si traduce in diversi aspetti positivi sia per la pubblica amministrazione – che con l’adozione totale della firma digitale farebbe quel salto verso la digital transformation che si attende da anni e che purtroppo appare ancora lontano nonostante i grandi passi avanti fatti con l’emergenza sanitaria – sia per le imprese.
Per queste ultime, invece, si parla della possibilità di mantenere sempre l’attenzione alta per quel che concerne le opportunità di business a livello internazionale.
Come ottenerla?
Naturale è chiedersi quale sia la procedura necessaria da seguire per ottenere la firma digitale. Come già detto, esistono diversi portali che permettono di accedere a questo servizio. L’utente deve registrarsi, confermare dati come il numero di telefono e il codice fiscale e attendere l’attivazione della firma. Quest’ultima può essere concretizzata nei seguenti modi:
- Utilizzo dello SPID;
- Videochiamata
In entrambi i casi, si ha la certezza dell’identità della persona che richiede la propria firma elettronica. Per quel che concerne i requisiti, ricordiamo che possono ottenerla tutti i cittadini sia italiani, sia stranieri (questi ultimi, però, devono essere dotati di codice fiscale italiano).
Da non dimenticare sono anche gli italiani residenti all’estero purché iscritti all’AIRE, così come i dipendenti degli enti della pubblica amministrazione e chi ricopre ruoli di amministrazione presso società private (per quel che concerne quest’ultimo caso, facciamo presente che la firma digitale può essere richiesta anche dai dipendenti).