Quel sangue cosi rosso, ora scorreva come un fiume in piena tempesta. Una tempesta scatenata da quelle piccole e delicate dita che attimi prima accarezzavano il suo volto disegnando e ripercorrendone i rigidi lineamenti mascolini….
Così potrebbero apparire le Serial Killers…delicate e letali. Serial Killers al femminile questo è l’argomento. Ormai la donna ha affermato la sua presenza in ogni campo.. e purtroppo si è affermata anche in quello degli omicidi seriali. La loro nazionalità è variegata, così come quella delle loro vittime. Francia, Italia, Ungheria Statu Uniti e molti altri…
La prima donna Serial Killer in America fù Marie Delphine Lalaurie (1775). Era figlia di due membri importanti della comunità creole. Le sue feste erano considerate avvenimenti rinomati per tutta la società di New Orleans. Nella sua casa però, venivano torturati e uccisi gli schiavi, nelle maniere più brutali. Sotto il pavimento, anni dopo, fu ritrovato un vero e proprio cimitero.
Spesso il profilo psicologico delle serial killers, è quello di una comune donna. Marissa Herrison, professoressa di psicologia e autrice dello studio su gli omicidi seriali al femminile afferma che:
“ Il profilo che abbiamo messo insieme sembra proprio quello di una persona media”
“Gli omicidi seriali commessi dalle donne sono certo orribili in modo unico”, afferma la Dr.ssa Harrison, ma tutta via si sono riscontrate alcune somiglianze nella metodologia e nei loro profili psicologici.
Provengono, per la maggior parte, da ambienti comuni. L’avvelenamento, è la metodologia scelta per eccellenza, poiché il veleno è considerato un’arma silenziosa e discreta. Esistono se pur rari, i casi in cui l’assassina seriale sceglie metodi come lo strangolamento, percosse oppure l’uso di armi bianche.
Uccidono persone che conoscono, soprattutto familiari. Questo ad esempio, è il caso di Vera Renczi, criminale e killer ungherese. E’ famosa per aver ucciso mediante avvelenamento (usava l’arsenico), 32 persone. Tra le vittime figurano il marito e il figlio, oltre ovviamente gli amanti. Nella sua cantina furono ritrovate 32 bare contenenti i cadaveri delle sue vittime nelle varie fasi di decomposizione.
Al contrario, gli uomini si distinguono per l’uccisione di sconosciuti. La Harrison afferma che :
“Il serial killer uomo caccia, mentre il serial killer donna raccoglie…”
Le differenze tra killer uomo e killer donna, si riflettono anche nelle motivazioni che portano a tali atti. Un’aspetto comune negli omicidi maschili è l’elemento sessuale che si ripresenta spesso in questi casi. Ma si ripresentano anche: desiderio di dominio e umiliazione. Le donne invece, hanno maggiore probabilità di uccidere per denaro o potere.
Le killers, usano la loro femminilità a proprio vantaggio adoperandola come arma. Infatti due terzi delle donne, sulle quali sono disponibili dei dati certi, vengono descritte come attraenti, a volte sopra la media. Malgrado i numerosi casi di serial killers donna, il fenomeno rimane poco studiato. La Harrison avanza l’ipotesi che forse ciò è dato dalla radicata idea che le donne non sarebbero in grado di commettere tali crimini. Quello che non si sa, è che questo tipo di assassine possono uccidere per piu tempo, (mediamente 8 anni), rispetto al loro collega maschio prima di essere scoperte e catturate; e sono in grado di evitare la cattura con il doppio della facilità rispetto agli uomini. Gli omicidi dalla firma femminile, stanno diventando sempre piu violenti e mascolini. Tutta via, a differenza degli uomini, le donne non infieriscono sui cadaveri delle loro vittime con pratiche quali, smembramenti, mutilazioni o aggressione sessuale; ma l’eccezione alla regola esiste sempre.
E’ il caso, questa volta, di Leonarda Cianciulli, serial killer italiana, che tagliava a pezzi i corpi delle sue vittime. Con alcune di queste fabbricava delle saponette. Ma le donne che uccidono da sole non torturano le proprie vittime, le stordiscono oppure le narcotizzano prima.
Punti in comune con il collega maschio?
Crescono in famiglie disagiate, e la maggiorparte di loro, se non tutte hanno sofferto di un qualche tipo di abuso durante l’infanzia. In loro si sviluppa una sessualità precoce oltre che intensa. La loro personalità spesso e volentieri si presenta aggressiva, violenta e bisognosa di dominare gli altri. La loro autostima è bassa, il che fomenta l’odio che provano verso il mondo e la società. Vedova nera, Infermiera o propriamente detti Angeli della morte, Predatrice sessuale, la Vendicatrice, Assassina per Profitto e Assassina Psicotica; queste sono le categorie delle serial killers donne.
A questo punto, penso sia necessario una rivisitazione dell’espressione “sesso debole”, o forse no perché la violenza in fondo nasce da una lacerazione interiore all’essere umano, che sia questa psicologica o meno, e non tiene conto del sesso…è asessuata!!
Asmaa Aboulabil