La “Bibbia degli adulteri”. No, non è un errore di lettura. Nemmeno di battitura. Anche se è un errore il vero protagonista di questa storia.
Insomma, nessuno sbaglio: non dovrebbe esserci scritto “adulti” invece che “adulterio”. In effetti, una “Bibbia degli adulti” potrebbe anche starci, per differenziarla da una “Bibbia per bambini”, magari spiegata e illustrata. In poche parole si tratta davvero dell’esistenza di una “Bibbia degli adulteri”. In che senso? Continuare a leggere per credere.
La Bibbia degli adulteri, un errore datato 1631:
Si sa, nei secoli e a tutt’oggi, la Bibbia è sempre stata oggetto di studi e dibattiti. E di certo, anche la storia della Bibbia scoperta in Nuova Zelanda farà parte di questi.
Tutti noi conosciamo (bene o male) il sesto comandamento: non commettere atti impuri. Detto altrimenti “non commettere adulterio.” Solamente che, nel 1631, gli stampatori Robert Barker e Martin Lucas hanno omesso il non. Trasformando così il comandamento in un’incitazione all’adulterio: Thou shalt commit adultery.
I tipografi per il loro errore (scoperto solo un anno dopo) furono convocati direttamente dal re Carlo I. Ammoniti, multati, senza più la licenza di tipografi e inoltre la distruzione delle Bibbie sbagliate, tanto che delle mille stampate, ad oggi in circolazione ne sono rimaste una ventina.
L’ultima scoperta:
È la Nuova Zelanda l’ultimo luogo nel quale è stata scoperta una copia molto rara di questa Bibbia ed è l’Università di Canterbury a Christchurch ad annunciarlo.
In realtà la scoperta vera e propria non è così recente. Come informa il Guardian, l‘Università sapeva della sua esistenza già dal 2018, ma ha atteso anni per darne l’annuncio affinché potesse essere studiata e conservata nel miglior modo possibile, dato che il suo stato non era affatto buono.
Appena scoperta infatti, la copia era in cattive condizioni a causa di contatti con l’acqua, non aveva la copertina e alcune pagine erano troppo rovinate per poter essere lette.
La sua particolarità però sta nel colore – rosso e nero – della stampa che la rende più affascinante rispetto alle altre copie esistenti, delle quali questa è l’unica in Nuova Zelanda, poiché solitamente le sue “sorelle” circolano tra Gran Bretagna, Canada e Stati Uniti.
E come ci è arrivata in Nuova Zelanda? Ciò che sappiamo è che era finita nelle mani di Don Hampshire, rilegatore britannico che qui si era trasferito. Alla sua morte i suoi beni, tra i quali la preziosa Bibbia degli adulteri, sono stati acquistati da una famiglia del posto.
Destino ha voluto che la figlia degli acquirenti fosse stata allieva di Chris Jones, professore di Studi Medievali, nonché membro della Società degli Antiquari di Londra, la quale ha informato il suo docente, prima incredulo e poi di certo stupito del ritrovamento.
Il destino della “Bibbia malvagia”:
Chiamata anche “Bibbia malvagia”, il testo è ora nelle mani del Phil and Louise Donnithorne Family Trust, riportata in buone condizioni dalla restauratrice di libri Sarah Askey.
La restauratrice ha anche tentato di ricostruire il percorso fatto dalla Bibbia analizzando le fibre, resti di piante o capelli che essa “gelosamente” custodiva tra le sue pagine.
Inoltre, essendo una delle copie più complete mai ritrovate, potrà essere consultata sul web nel prossimo futuro da tutti gli interessati, dato che è già stata digitalizzata a tal fine.
L’unico mistero che rimarrà irrisolto rimane questo: nell’anno in cui la Bibbia degli adulteri ha circolato liberamente… in quanti si saranno fatti ispirare da essa?