Un’intelligenza collettiva tecnologica che opera su scala planetaria. Un nuovo modo con cui l’umanità potrebbe affrontare questioni globali.
Qual’è il grado di intelligenza planetaria della Terra?
I tre scienziati statunitensi Adam Frank, David Grinspoon e Sara Walker sollevano questa e molte altre domande in uno studio pubblicato su International Journal of Astrology , dove indagano i modi con cui la vita e la tecnologia possono alterare le condizioni di un pianeta.
Un “esperimento mentale” da loro così definito, nel quale discutono il concetto di intelligenza planetaria: una differente proprietà dell’intelletto che si manifesta nella collettività, in contrapposizione ai più tradizionali studi rivolti alle singole specie.
Il progresso tecnologico ha di fatti permesso la diffusione di nuove tecniche di comunicazione e quindi la nascita di differenti forme di trasmissione del sapere, riconosciute nel termine intelligenza collettiva. Estendendo il concetto su scala planetaria, potrebbe essere vista non come qualcosa che accade sul pianeta bensì del pianeta stesso: un cervello globale costituito dall’attività collettiva della vita, in grado di intervenire sui cambiamenti del pianeta.
Se l’attività collettiva della vita, nota come biosfera, può cambiare il mondo, un’intelligenza collettiva su scala planetaria e le azioni fondate su di essa potrebbero cambiare anche un pianeta? Una volta che la biosfera si è evoluta, la Terra ha assunto una vita propria. Se un pianeta in cui si sviluppa la vita ha una vita propria, può anche avere una mente propria?- Adam Frank
Intelligenza Planetaria nella Biosfera: la mente di Gaia
Gli scienziati, sui presupposti dell’ipotesi di Gaia, propongono che tutti i microorganismi sono strettamente integrati per formare un unico sistema complesso autoregolante che mantiene inalterate le condizioni di vita sul pianeta. Di fatto l’ attività vitale sulla Terra – da quella dei microbi, delle piante a quella degli animali- ha da sempre contribuito a cambiare la Terra stessa.
Prendiamo le piante: studi recenti hanno mostrato come le radici degli alberi in una foresta, si collegano tramite reti sotterranee di funghi note come reti micorriziche. Quando una parte della foresta necessita di nutrienti, le altre parti ricevono un segnale e li inviano a quelle che ne hanno bisogno per sopravvivere. In questo modo la foresta mantiene la propria vitalità.
Questo è solo un esempio per spiegare che anche specie apparentemente meno evolute possono mostrare intelligenza planetaria e che un modello di biosfera matura composta da organismi individuali che agiscono collettivamente, ha avuto un impatto su scala globale mantenendo abitabile lo stato della Terra.
Da una biosfera matura ad una tecnosfera immatura
La tecnologia fa parte integrante di noi, fin dalla scoperta del fuoco, quando ancora la nostra specie non esisteva nemmeno. Anzi, possiamo star certi che senza tecnologia la nostra specie non sarebbe neppure mai esistita. Ma nel corso della nostra evoluzione, ha esercitato un impatto rilevante sul nostro pianeta, così rilevante da interferire con gli altri strati terrestri.
Gli scienziati oggi considerano che attorno alla terra ci sia un nuovo strato, proprio composto dalle strutture che la tecnologia ci ha permesso di costruire e che prende il nome di tecnosfera.
In questo momento, la nostra civiltà è ciò che i ricercatori chiamano una “tecnosfera immatura”, un insieme di sistemi e tecnologie generati dall’uomo che colpisce direttamente il pianeta ma non si automantiene. La materia e l’energia che consumiamo per sopravvivere stanno distruggendo il nostro pianeta natale, che a sua volta distruggerà la nostra specie.
I pianeti si evolvono attraverso stadi immaturi e maturi e l’intelligenza planetaria è indicativa di un pianeta maturo. – Adam Frank
Verso una Tecnosfera Matura: un sistema complesso dell’intelligenza planetaria
La Tecnosfera matura è un modello che prevede sistemi tecnologici che agiscono a beneficio dell’intero pianeta. Un sistema che co-evolve con la biosfera in una forma che consenta ai due strati terrestri di prosperare.
“Non abbiamo ancora la capacità di rispondere collettivamente nel migliore interesse del pianeta. C’è intelligenza sulla Terra, ma non c’è intelligenza planetaria”. – Adam Frank
Sebbene i ricercatori non abbiano ancora definito come possa manifestarsi l’intelligenza planetaria, osservano che una tecnosfera matura implica l’integrazione dei sistemi tecnologici con la Terra attraverso una rete di circuiti di feedback che costituiscono un sistema complesso. Uno stadio superiore di consapevolezza, che in realtà è già applicato da molti organismi viventi presenti sul pianeta.
In parole povere, un sistema complesso è qualsiasi cosa costruita da parti più piccole che interagiscono in modo tale che il comportamento generale del sistema dipenda interamente dall’interazione. Cioè, la somma è più dell’insieme delle sue parti. Esempi di sistemi complessi includono le foreste, Internet, i mercati finanziari e il cervello umano.
La domanda da un milione di dollari è capire che aspetto ha l’intelligenza planetaria e perché non sappiamo ancora come passare a una tecnosfera matura. – Adam Frank
Per sua stessa natura, un sistema complesso ha proprietà completamente nuove che emergono quando i singoli pezzi interagiscono. È difficile separare la personalità di un essere umano, per esempio, solo esaminando i neuroni nel suo cervello. Ciò significa che è difficile prevedere esattamente quali proprietà potrebbero emergere quando gli individui formano un’intelligenza planetaria.
L’unica certezza finora è che la biosfera ha scoperto da sola come ospitare la vita miliardi di anni fa. Oggi ci chiediamo: riuscirà la tecnosfera dell’umanità nella stessa impresa ?
Fabio Lovati