6 marzo 2013, ore 19.43: David Rossi, 52 anni, capo della comunicazione di Monte dei Paschi di Siena, muore cadendo dalla finestra del suo ufficio.
Stando alle dichiarazioni ufficiali, si è trattato di suicidio.
Ma le domande senza risposta sono ancora troppe.
Cosa è successo quel giorno
Alla sede di Mps, in quei giorni, si respira un’aria pesante.
I pm di Siena stanno indagando sulle cause del crac della banca più antica del mondo, e molte teste rischiano di saltare.
Il Monte minaccia la bancarotta e, in quel contesto, la comunicazione è un fattore essenziale.
E proprio in questo campo entra in gioco David Rossi, il quale viene misteriosamente ritrovato morto sul selciato di via Monte Pio di Siena.
Rossi è un professionista. Amico stretto dell’allora presidente Giorgio Mussari, braccio destro dell’amministratore delegato Fabrizio Viola.
Eppure sembra star scivolando in un vortice di angoscia.
I familiari notano in lui una preoccupazione e un’agitazione insoliti, oltre a dei segni di autolesionismo sui suoi polsi.
E poi quel biglietto scritto a mano e strappato, ritrovato nel suo ufficio.
Ciao Toni, amore mio, ti chiedo scusa. Ma non posso più sopportare questa angoscia. In questi giorni ho fatto una cazzata immotivata, davvero troppo grossa. E non ce la faccio più credimi, è meglio così
Infine il corpo di David Rossi viene trovato sotto la finestra dal collega e amico Gian Carlo Filippone.
A prima vista, sembra proprio che si sia suicidato.
Forse vittima del ciclone che si era abbattuto su Mps.
Forse temeva di perdere il lavoro.
In effetti, nei giorni precedenti Rossi era stato perquisito dai pm. Forse aveva a che fare con il crac finanziario e non aveva retto la pressione.
Le indagini preliminari terminano quindi così: suicidio.
I familiari però non ci stanno. C’è qualcosa che non torna.
I punti oscuri del caso David Rossi
Di fatti, le indagini sembrano essere state troppo frettolose.
Per esempio, perché sono state acquisite le immagini di una sola telecamera esterna? Sarebbe bastato ottenere anche quelle interne per avere più chiarezza sui fatti.
E perché, per circa un’ora, nessuno si è accorto del corpo agonizzante di Rossi nel vicolo? Eppure, dopo 28 minuti dalla caduta, si vede chiaramente qualcuno affacciarsi.
Ma analizziamo un elemento alla volta.
Innanzitutto, la posizione del corpo.
David Rossi fu trovato supino a terra. Posizione insolita per un suicida. Si sarà lanciato all’indietro?
E come si sarebbe fatto i graffi sul volto?
Un altro punto su cui far luce è il presunto inquinamento della scena. Secondo la deposizione dell’ex comandante dei carabinieri Pasquale Aglieco, infatti, dopo il ritrovamento del corpo sarebbero entrate nell’ufficio ben 5 persone tra cui: due colleghi, l’usciere e due poliziotti.
Infine arrivarono i 3 pm, i quali avrebbero toccato il pc, svuotato il cestino, spostato la giacca, chiuso la finestra e risposto addirittura al telefono di Rossi.
E poi ci sono quei fazzoletti insanguinati, che nessuno analizzò, e che furono poi distrutti. Sangue della vittima? Sangue di un aggressore?
Non lo sapremo mai.
Poi c’è il sopracitato biglietto d’addio dedicato alla moglie. Parole non sue, secondo la donna.
David non mi aveva mai chiamato Toni. Mi chiamava Antonella e basta. E mai “amore”, nemmeno “scusa”, parola che non diceva mai pure quando ammetteva un errore
Ma c’è anche un altra questione poco chiara.
Prendendo in considerazione l’ipotesi dell’omicidio, come fu possibile aggredire un uomo, gettarlo dalla finestra e far finta di nulla in un orario in cui gli uffici erano ancora occupati?
Hanno fatto finta di nulla? O si è lanciato da solo?
Infine ci sono le intercettazioni raccolte da Le Iene pochi giorni fa:
Se riaprono le indagini sulla morte di Rossi succederà un casino grosso. Se si scopre chi l’ha ammazzato…
Parole dell’ex parlamentare Giancarlo Pittelli, forse coinvolto in un’indagine che lo stesso David Rossi stava svolgendo al momento della morte riguardo ad alcuni festini a luci rosse tenuti da importanti esponenti della magistratura.
La moglie: “David Rossi non si è suicidato. Custodiva dei segreti”
La moglie e la figlia non hanno intenzione di smettere di ripeterlo: David non si è suicidato.
Temo che David custodisse informazioni molto sensibili, specie per il ruolo nevralgico che ricopriva in una città come Siena. No, il mio David non si è suicidato. Custodiva segreti.
Potrà riposare in pace quando gli verrà resa giustizia e verrà riconosciuto che persona era David, lo hanno fatto passare da tutto. E qualora si fosse voluto togliere la vita, come dice sua mamma Vittoria, non lo avrebbe fatto certo in banca.
Queste le parole di Antonella Tognazzi, vedova di Rossi, che dopo nove anni attende ancora di sapere cosa successe al marito in quella maledetta sera del 2013.
La commissione sulla morte del capo della comunicazione di Mps, istituita nel marzo del 2021, è al lavoro per trovare le risposte che mancano.
La speranza è che, questa volta, la giustizia vinca sull’omertà.