La questione ambientale è una delle tematiche più attuali del momento e, per la sua gravità, ha trovato spazio anche nelle agende politiche dei potenti del mondo. Ormai lo slogan del momento ripetuto come un mantra è che “non esiste un pianeta B” e che siamo solo di passaggio sulla Terra.
Abbiamo quindi il dovere di lasciare alle generazioni future un mondo vivibile. Purtroppo il nostro pianeta è davvero al collasso e, secondo un report del WWF, entro la fine di questo secolo l’inquinamento ambientale ed i conseguenti cambiamenti climatici potrebbero addirittura provocare addirittura l’estinzione di un quinto delle specie selvatiche.
Quali misure adottare? Ognuno di noi deve fare la sua parte con comportamenti virtuosi finalizzati a limitare gli sprechi. Un esempio perfetto è rappresentato dalle shopper di carta ampiamente diffuse in commercio. Come può una semplice busta di carta salvare il pianeta? Scopriamolo nei seguenti paragrafi.
L’evoluzione delle buste di carta
In realtà le shopper di carta non sono una novità in assoluto, anzi fecero la loro comparsa nel 1852 e furono utilizzate fino al 1970. Dagli anni ’70 in poi si diffusero sul mercato i sacchetti di plastica, che purtroppo si sono rivelati una vera sciagura per l’ecosistema circostante. La plastica ha infatti invaso gli oceani, provocando serissimi danni alla flora ed alla fauna marina.
Dal 2018 fortunatamente i sacchetti di plastica sono stati vietati e così sono ricomparsi sul mercato i sacchetti di carta, la soluzione migliore sia da un punto di vista ecologico che di marketing. Molte aziende fanno infatti affidamento alla busta carta personalizzata, come quella proposta da Mister Shopper, che contiene il logo ed i colori dell’azienda. La shopper si trasforma così in un veicolo pubblicitario itinerante e a costo zero che si sposta nei vari punti della città. Inoltre è una soluzione pratica ed economica che salvaguarda non solo il pianeta, ma anche il budget aziendale.
Quale tipologia di carta scegliere?
La cosa interessante è che esistono varie tipologie di carta, quindi ogni commerciante può scegliere quella più indicata secondo il suo business. Possiamo individuare, tra quelle più gettonate sul mercato, almeno 4 tipi di carta:
- carta sealing: semplice ed economica;
- carta kraft: resistente e tra le più richieste;
- carta goffrata: la più costosa ed anche la più elaborata in virtù degli elementi decorativi a rilievo che garantiscono un notevole impatto estetico;
- carta riciclata: la più “eco-friendly” con un impatto ambientale quasi pari a zero.
Le shopper in carta sono valide alleate per il pianeta
In che modo la carta, soprattutto se riciclata, può limitare notevolmente l’inquinamento ambientale a tutela del nostro pianeta?
Per prima cosa si usano materiali naturali che vengono riciclati fin quando è possibile. Si riduce quindi l’utilizzo di materie prime e vengono ridotte anche tutte le fasi di lavorazione. Le aziende limitano così i consumi energetici ed anche economici, con un basso impatto ambientale.
La carta può essere riusata per diversi cicli fino alla sua completa usura ed inoltre, a differenza della plastica, è biodegradabile. Un aspetto tutt’altro da sottovalutare, poiché la plastica provoca danni incalcolabili soprattutto in mare dove si sbriciola in microplastiche. Si tratta di minuscoli pezzetti di plastica che i pesci ingeriscono poiché li scambiano per cibo. Gli stessi pesci, sentendosi sazi ma senza aver assunto alcun nutriente, non mangiano e muoiono. Quei pesci che ingeriscono le microplastiche arrivano sulle nostre tavole, quindi finiamo per ingerire la plastica prodotta da noi stessi!
Infine le shopper in carta assicurano una maggiore resistenza al peso ed alla temperatura. Magari le shopper da sole non riusciranno a salvare il pianeta, ma rappresentano un validissimo “antibiotico” che contribuisce a migliorare la salute della malridotta terra.