Quale riflessione contemporanea possiamo trarre dalla scoperta dell’America? Può, questo avvenimento raccontare ancora oggi qualcosa di noi?
Si sa, la vecchia scoperta di un nuovo continente è una di quelle date che volenti o nolenti non si scordano mai. Vuoi perché ci hanno obbligato a studiarla a scuola, vuoi perché la scoperta dell’America sancisce la fine del Medioevo e apre l’era dell’età moderna. Età moderna che nasce quindi con l’apertura degli orizzonti: addirittura la scoperta di un nuovo continente. A pensarci bene c’è però da chiedersi: “nuovo” per chi? Per un’Europa che allora non conosceva quelle terre. Questione di punti di vista, quindi. E i punti di vista da considerare qui sono tanti. Primo fra tutti la visione che l’epoca aveva degli abitanti di quelle “nuove terre”.
Illustrazioni “mostruose”:
Le illustrazioni dell’epoca sono chiare: sciapodi, blemmi, bicefali. O in altre parole, uomini con un solo piede gigante. Con il viso sul petto. Con due teste. Oggi forse a vederle queste immagini ci fanno sorridere. Ma non si tratta, in realtà, solamente di ingenuità, mancanza di conoscenza o fantasia. Quelle illustrazioni ci mostrano in modo diretto l’idea che il “diverso” portava con sé. Ci mostrano il modo con cui all’epoca ci si approcciava al “nuovo”, allo “sconosciuto”.
Dalla scoperta dell’America alla scoperta dell’altro:
“Cose da Medioevo” si potrebbe sentenziare (in realtà tali esseri erano stati ipotizzati tempo prima). Ma oggi ci siamo davvero liberati da quel secolare modo di vedere chi proviene da altre terre? Terre lontane dalle nostre, quasi la distanza geografica equivalesse ad una distanza morale. Ok, nessuno si immagina più che nell’India possa esistere un popolo a due teste ma qui non si tratta solamente di “aspetto”. Qui si tratta di sostanza. Quante volte è ancora possibile ricadere nel pensiero che popoli diversi possano possedere “per natura” moralità diverse?
La vera sfida: le nostre scoperte quotidiane
Davvero un confine territoriale o artificialmente istituito può sancire un limite con cui considerare diversamente la dignità umana? In fondo non è questione di quando sia stata “scoperta” l’America. Svariate sono le teorie che sostengono che essa fosse conosciuta da altre civiltà molto prima del 1492. Ancor di più le recenti critiche sull’esistenza della statua di Colombo in America. Qui si tratta dell’atteggiamento che consapevolmente o no si possiede davanti alla “scoperta”. Alla scoperta della diversità. Che essa sia riferita ad un intero continente o ad una singola persona. Sono queste sfide ed interrogativi a cui l’oggi ci chiede costantemente di rispondere.
Come porre quindi la giusta attenzione ogni qualvolta che ci avviciniamo ad una nostra personale scoperta? Superare la visione che ci porta a considerare bicefali e ciclopi ciò che ancora non conosciamo. E essere consapevoli, sempre, che il nostro punto di partenza è pur sempre un punto di vista.