Luca Morisi è indagato per cessione di droga, una perquisizione da parte dei carabinieri nella casa dell’ideatore della “Bestia” leghista ha permesso di rinvenire sostanze stupefacenti. Il nostro invito è quello di distinguerci da certe dinamiche che hanno caratterizzato la stessa spietata attività della creatura social di Luca Morisi.
Luca Morisi è stato, per anni, Matteo Salvini.
Cioè: era la voce di Matteo Salvini sui social network, quelli che hanno decretato il successo del leader leghista.
Era quello che scriveva i post del “Salvini digitale”, era quello che aveva organizzato “
La bestia”, il sistema attraverso il quale, con una combinazione di bot, post ad alto tasso di viralità e analisi dei flussi sulle varie piattaforme, è riuscito a portare Salvini ad essere il politico più seguito d’Italia.
Qualche giorno fa, Luca Morisi
si è dimesso dal suo incarico.
Molti (me compreso) hanno creduto che il reale motivo dell’accaduto fosse il fatto che ormai da tempo Salvini era in netto calo di visibilità e il suo enorme seguito stava lentamente scomparendo.
Ma a quanto pare le ragioni erano altre.
A ferragosto, vicino Verona, i carabinieri hanno fermato un’auto con a bordo tre ragazzi.
Nell’auto c’era della non meglio identificata “droga liquida” che, stando a quanto dichiarato dai tre, gli era stata fornita proprio da Luca Morisi.
A quel punto è scattata una perquisizione della casa in cui vive il guru social leghista, al cui interno i carabinieri hanno rinvenuto altra droga allo stato liquido.
Ora, io non so di cosa sia colpevole Luca Morisi, se la droga trovata a casa sua fosse per uso personale o meno, ci sarà un processo che lo accerterà.
La cosa che fa impressione, però, è pensare che, tutte le volte che il “Salvini digitale” scriveva “la droga è merda” o lodava le forze dell’ordine che avevano arrestato qualche spacciatore o qualche “drogato” (e il Salvini digitale odiava i drogati – specie se stranieri – quanto quello in carne e ossa), a scrivere era lui.
Era Luca Morisi.
Detto questo, quello che distingue la sinistra dalla destra, spesso, è la compassione, l’empatia, la capacità di comprendere le debolezze e le fragilità dell’animo umano.
Luca Morisi, a parer mio, ha fatto dei danni enormi a questo paese.
È stato quello che ha contribuito a sdoganare la xenofobia sui social, è stato quello che ha reso “accettabile” il fascismo, è stato quello che, per anni, ha sparso odio contro ogni sorta di “diverso” in ogni anfratto di pagina web del paese.
Luca Morisi è stato il simbolo e uno dei massimi responsabili di un periodo orrendo che ancora non è terminato.
Ci sono moltissime cose delle quali Morisi dovrebbe rispondere di fronte a una giustizia reale, sono moltissime le colpe che gli si potrebbero imputare.
E non avete idea di quanto mi piacerebbe che ne rispondesse.
Ma essere tossicodipendente, se fosse confermato che lo è, non è una di queste.
Essere tossicodipendenti è una fragilità, non una colpa.
Sarebbe come processare Goebbels perché pippava cocaina.
E io, da persona che pensa tutto il peggio possibile di lui, gli auguro di uscirne al più presto.
Perché non sono come Salvini, appunto.
Emiliano Rubbi