Per tutti gli appassionati di musica in vinile e fantascienza, o per tutti quelli che guardano il cielo e non si riconoscono in questi tempi superficiali e mortificanti, questa notizia potrà assumere un ruolo terapeutico per alimentare i proprio sogni: da qualche giorno, nello spazio, è stato fatto suonare il primo vinile.
Jack White, cantante, attore e produttore è riuscito nell’impresa. Per onorare il settimo anno della sua etichetta, la “Third Man Records”, si lanciato nel folle sogno di far risplendere il cielo con le note di “A Glorious Dawn” di Carl Sagan.
Idea e progetto curati dall’ingegnere Kevin Carrico, coadiuvato da una squadra della Near Space Organization, che ha studiato e lavorato su tale eclettica idea per quattro anni. Il vinile, quindi, è stato fatto suonare da un giradischi, ideato appositamente per resistere all’alta quota, collegato a “Icarus”, una mongolfiera che ha volato sopra i cieli di Marsing, cittadina dell’Idaho. La mongolfiera spaziale ha raggiunto quasi 29 km di altezza e ha resistito per 81 minuti di volo, tornando a terra con un paracadute.
Ma l’onirico sogno di White non si ferma qui, ed infatti, questo progetto non finisce così: sono ancora attivi studi in grado di permettere ad “Icarus” di arrivare ad altezze sempre più elevate.
“Il nostro obiettivo principale, è stato quello di immettere un po’ di immaginazione e ispirazione fra i discorsi quotidiani degli amanti della musica e del vinile – leggiamo da un’ intervista di Jack White, trovata su internet, che continua – La nostra passione è unire i nostri impulsi creativi con quelli propri della ricerca e della scienza: è stato comunque esilarante decidere di fare qualcosa di mai tentato prima e di lavorare al suo completamento. Siamo onorati e soddisfatti di aver potuto rendere omaggio al grande scienziato e sognatore Carl Sagan. Ci auguriamo che, con il raggiungimento del nostro obiettivo, altri siano ispirati a sognare in grande e progettare le loro missioni, qualunque esse siano.”
Jack White prosegue quindi la sua sfida alle stelle.
Matteo Ferazzoli