Legge Zan: il Vaticano ha richiesto la modifica. “Viola il concordato Stato-Chiesa”.
“Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.“, afferma l’articolo 8 della nostra Costituzione. Lo stato italiano, infatti, è una Repubblica democratica laica e aconfessionale. Perchè, quindi, lo Stato Pontificio ha così tanta influenza da richiedere la modifica di un disegno di legge?
Cos’è il Disegno di Legge Zan?
Il DDL Zan è una proposta legislativa volta alla “prevenzione e il contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità.”
Obiettivo del disegno di legge è, quindi, la tutela di tutte le minoranze della società da discriminazioni varie. Tale proposta andrebbe anche a modificare il codice penale, apportando sanzioni quali multe e reclusione, a seconda della gravità dei reati.
Inoltre, si vogliono contrastare i reati di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa o per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità.
Ancora, il DDL precisa: “Sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”.
Ma allora perchè, l’istituzione per eccellenza, che dovrebbe predicare l’amore e il rispetto per il prossimo, è contraria all’approvazione di tale legge?
La posizione del Vaticano
L’atto formale con cui il segretario per i rapporti con gli stati ha informato la Repubblica Italiana della posizione dello stato Pontificio, è un atto senza precedenti. La Chiesa non era mai intervenuta nell’iter di formazione delle leggi dello stato italiano. Il testo del segretario recita così: “Alcuni contenuti attuali della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa Cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato.”
Nello specifico, la legge Zan sarebbe accusata di reprimere la libertà dei cittadini cattolici. Questi ultimi non potrebbero esprimere i propri pensieri in merito agli argomenti tutelati dalla legge. Bisogna, però, ricordare allo stato Pontificio e ai suoi segretari che il disegno di legge è stato ideato per prevenire violenze e discriminazioni.
La Chiesa, quindi, professatrice di carità e accoglienza del prossimo, non dovrebbe neanche porsi tale problema. Se c’è bisogno di tutelare la libertà di pensiero dei cattolici in merito ad atti discriminatori, allora il messaggio che il Messia ha portato sulla Terra non è stato recepito. Probabilmente, il seme piantato è stato mangiato dagli uccelli, è seccato tra i sassi o è stato soffocato dai rovi. Speriamo solo che ancora ci sia del terreno fertile, così che il seme dell’amore possa attecchire e sbocciare dentro ognuno di noi.
Mariachiara Grosso