Venerdì il consiglio comunale di Monaco di Baviera aveva proposto di illuminare lo stadio cittadino con i colori dell’arcobaleno, in occasione della partita Germania-Ungheria. L’Allianz Arena arcobaleno voleva essere un messaggio di solidarietà nei confronti della comunità LGBTQ+ ungherese. Il governo Orbán sta infatti attuando dei provvedimenti che minano le libertà cittadine.
Perché la bandiera arcobaleno
Nella mozione comunale si nominano leggi che il parlamento ungherese ha cambiato il 15 giugno. Informazioni sull’omosessualità e sul transgenderismo che potrebbero essere accessibili a giovani e bambini sono ora illegali in Ungheria.
Il consiglio comunale tedesco afferma che “la legge approvata viola la Carta europea dei diritti fondamentali, la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, la giurisdizione della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo […]”.
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L’Allianz Arena arcobaleno, proposto dal sindaco di Monaco, Dieter Reiter, voleva rappresentare il sostegno tedesco nei confronti della comunità LGBTQ+. In questo modo, Reiter voleva esprimere la sua solidarietà al popolo ungherese, ribadendo l’importanza di inclusività e tolleranza.
La UEFA si oppone all’Allianz Arena arcobaleno
La UEFA rifiuta la proposta di Reiter.
In un comunicato della Federazione si legge “La UEFA comprende che l’intenzione è quella di inviare un messaggio per promuovere la diversità e l’inclusione, una causa che la UEFA sostiene da molti anni […]. Tuttavia, la UEFA, attraverso i suoi statuti, è un’organizzazione politicamente e religiosamente neutrale. Dato il contesto politico di questa specifica richiesta – un messaggio che mira a una decisione presa dal parlamento nazionale ungherese – la UEFA deve declinare questa richiesta”.
Inoltre, è proprio il regolamento della UEFA che impedisce l’Allianz Arena arcobaleno. Gli stadi dei campionati europei possono accendersi solo con i colori delle nazionali partecipanti e della UEFA stessa.
Tuttavia, la UEFA ha suggerito altre date per l’accensione dell’Allianz Arena arcobaleno. Le opzioni sono il 28 giugno, Christopher Street Liberation Day, o in alternativa i giorni tra il 3 e il 9 luglio, settimana del Christopher Street Day a Monaco, in memoria della rivolta del 1969 degli omosessuali a New York.
La risposta dell’Ungheria
Il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, appoggia la scelta della UEFA dichiarandosi contrario all’Allianz Arena arcobaleno. Ha infatti affermato “Grazie a Dio nei circoli della leadership del calcio europeo prevale ancora il buon senso e non sono stati al gioco della provocazione politica”.
Elisa Pinesich
Meno male che l’UEFA ogni tanto si ricorda che lo sport deve essere superpartes, è l’unico modo in cui possa davvero riunire tutti invece che esacerbare le divisioni di questo mondo. Lasciare le divisioni del mondo fuori. Le manifestazioni sportive sono un importante punto di incontro per nazioni e culture che altrimenti mai si parlerebbero, portare nello sport quei temi che fanno sì che queste nazioni non si parlino significa vanificare questo grande potenziale.