Valerie Bacot, 41 anni è imputata per l’omicidio di Daniel Polette, patrigno e poi marito che ha abusato di lei fin da bambina. Non ha avuto protezione Valerie, che dopo 4 anni di carcere ha visto tornare a casa il suo aguzzino. L’omicidio, avvenuto nel 2016, è l’ennesima punizione di Valerie, che adesso rischia l’ergastolo.
A pochi giorni dal processo, i quasi 500mila firmatari dell’appello di
Change.org chiedono l’assoluzione per questa donna che “nessuno ha mai protetto”. Altre centinaia di persone hanno espresso il loro sostegno alla madre e chiesto la sua libertà sui social network. Il suo avvocato su Le Figaro, ha dichiarato la commozione della sua cliente nello scoprire quante persone esprimano il loro sostegno proprio per lei. È qualcosa di completamente nuovo, non avendo mai ricevuto la minima prova d’amore.
Una bambina con l’infanzia rubata
Valerie è nata con le ali spezzate. Poco dopo la morte del padre in tenera età, arriva Daniel, il nuovo compagno della madre. Sfiorati i 12 anni, la ragazzina diventa la sua vittima, abusata ogni sera quando tornava da scuola, sotto gli occhi ciechi e remissivi di sua madre. Un calvario da cui cerca di liberarsi nel 1992, a soli 17 anni. Denuncia l’uomo alla polizia di Baudemont, ottenendo solo quattro anni di detenzione e poi piena libertà. Questa è stata la punizione del mostro, che appena uscito di prigione torna a casa. Poi arriva la gravidanza, e Valerie è cacciata da sua madre. Abbandonata nelle mani di Daniel, Valerie è costretta a prostituirsi. L’uomo pubblicava annunci sui giornali per trovare clienti, e accompagnava la ragazza nei parcheggi lungo la Route Centre Europe Atlantique.
Valerie Bacot: dall’incubo all’orrore
Sotto minacce, Valerie è costretta a sposare il proprio carceriere, passando dall’incubo all’orrore. Abusata, umiliata, picchiata e minacciata con le armi ogni giorno, la vittima diventa madre di altri tre figli, cresciuti nonostante tutto con l’amore che lei non aveva mai ricevuto. Nel marzo 2016 i due figli maggiori aiutano la madre ad uscire dall’incubo. Dopo un fallito tentativo di avvelenamento Valerie Bacot spara un colpo alla nuca del suo aguzzino, ucciso con la sua stessa pistola. Il corpo dell’uomo sarà sepolto nel bosco dietro il castello di La Clayette, ritrovato 18 mesi dopo dalle forze dell’ordine. Il 3 Ottobre 2017 Valerie è arrestata, confessando l’omicidio e raccontando la propria tragedia. L’ingiusta punizione che Valerie ha scontato fin da bambina non finisce, perché adesso la donna rischia l’ergastolo. Il processo avrà luogo tra il 21 e il 25 giugno. L’ergastolo per Valerie è un punto cieco della giustizia. Se accettato, corrisponderebbe ad un femminicidio.
Elena Marullo
State Scherzando vero?
Chi commette un omicidio va sempre condannato. Vi siete scordate del diritto d’onore e delle battaglie per abolirlo?
Adesso introduciamo il delitto giustificato? Ma siamo fuori?
Forse dite questo perché è una Donna? Che nessuno ci provi!!!