Il grande cinema approda nella stazione di Milano Centrale con il film “Chloe e Theo” trasmesso in anteprima assoluta a 30 persone senza fissa dimora, che per una sera, hanno avuto la possibilità di andare al cinema. L’evento si è svolto Giovedì 27 Maggio, in contemporanea con le stazioni di Roma Termini e Napoli Centrale, per un totale di 100 spettatori.
La proiezione è stata organizzata da Invisible Carpet, una società di distribuzione di opere audiovisive inedite in Italia, e dall’Associazione Progetto Arca, che da anni si occupa di aiutare le persone più bisognose col fine di accompagnarle verso un processo di integrazione sociale.
La stazione rappresenta da sempre un luogo di passaggio, privo di un’identità propria, dove le persone si incrociano, ma non si incontrano. Ma è anche il luogo dove le persone più fragili e senza una casa si rifugiano per dormire, non avendo altro posto dove andare. E proprio per questo, la stazione di Milano Centrale è stata scelta come luogo della proiezione e, metaforicamente, come luogo per la ripartenza.
Il film
La scelta del film “Chloe e Theo”, diretto da Ezna Sands e interpretato da Dakota Johnson, Mira Sorvino e Theo Ikummaq, non è stata casuale. Il film, ispirato a una storia vera, racconta l’incontro a New York tra un Inuit di nome Theo e una giovane senzatetto, Chloe. Il viaggio di Theo, dai ghiacci artici da cui proviene, è finalizzato ad attirare l’attenzione dei leader mondiali sugli effetti distruttivi del surriscaldamento globale. Tra i due nasce una curiosa amicizia che li porta a lottare insieme per la causa ecologica. In seguito a questo curioso incontro, la giovane ragazza si rende conto di esser tornata a credere in qualcosa.
Accomodati su poltroncine rosse da cinema davanti a un maxi ledwall gli spettatori “hanno avuto la possibilità di gioire di un’opportunità che non sono abituati ad avere e non a causa della pandemia ma del loro normale vivere da invisibili”, come spiega Alberto Sinigallia, presidente dell’Associazione Progetto Arca. Per molti si è trattato di un’emozione incredibile che ha riportato un po’ di felicità nelle loro vite.
Come racconta Costantina Ragazzo, Direttrice dei Servizi di Progetto Arca, tutti gli spettatori hanno accolto con grande successo l’iniziativa. Alcuni di loro “si sono anche organizzati, attraverso i nostri servizi, per avere un abito da sera o per prepararsi per un uscita che voleva davvero essere un momento speciale.”
La potenza del cinema
La magia del cinema permette allo spettatore di immedesimarsi nei personaggi della storia, di identificarsi in una determinata situazione e di riflettere sulla propria esistenza. Il cinema è in grado di smuovere emozioni e di creare una sorta di connessione invisibile tra le persone, portando talvolta cambiamenti positivi e svolte significative.
“Abbiamo aderito con entusiasmo al progetto di Invisible Carpet, perché ancora una volta dimostra come, anche in una situazione di emergenza sociale, il cinema riesca ad essere terapeutico accendendo partecipazione. Uno schermo che si accende è come il camino di un tempo, intorno al quale si raccontano storie e memorie e si sogna un futuro migliore” dichiara Laura Delli Colli, Presidente dei Giornalisti Cinematografici Italiani.
Il film ha voluto far riflettere sul concetto di cambiamento della propria vita. La speranza è che questa iniziativa possa essere per loro uno stimolo per intraprendere una nuova strada, fuori dai centri di accoglienza.
Annie Francisca