Dispersione scolastica: cause e numeri del complesso fenomeno.
Cos’è la dispersione scolastica?
Si parla di disfunzione scolastica quando vi è una mancata o irregolare utilizzo dei servizi scolastici messi a disposizione dei ragazzi in età scolare.
Il fenomeno è molto complesso e racchiude al suo interno una serie di fattori come l’interruzione del percorso scolastico e la totale mancata intrapresa. Tuttavia, il fenomeno può riguardare anche i casi di ripetuto ritardo o le assenze protratte per lunghi periodi di tempo.
La dispersione scolastica in pandemia
Di certo l’emergenza sanitaria non ha aiutato il fenomeno che si sta cercando di arginare in molti modi. La ricerca portata a termine dalla Comunità di Sant’Egidio aveva come obiettivo quello di stimare quanti bambini fossero a rischio dispersione attualmente in Italia.
Tale studio è stato possibile osservando due indicatori:
- Il numero di minori con più di tre assenze ingiustificate al mese: da qui si è venuti a conoscenza che 1/4 dei bambini italiani è interessato da questo fenomeno. La quota dei bambini interessati arriva anche ad 1/3 se si considera solo il Sud.
- Gli orari ridotti nelle scuole: a cause del Covid-19 circa il 10% delle scuole italiane ha ridotto drasticamente l’orario scolastico. In molte occasioni l’orario pomeridiano è stato sospeso, lasciando, così, molte ore scolastiche inutilizzate.
Ancora, sì è osservato come nelle scuole in cui si è stati costretti alla DAD, circa la metà dei bambini hanno avuto ingenti difficoltà a seguire le lezioni. È, quindi, facile comprendere come la metà degli alunni è rimasta indietro nell’assimilazione die programmi scolastici.
A Settembre 2020, 160mila alunni
su 4 milioni non erano ritornati a scuola, 800mila studenti avevano accumulato troppi giorni di assenza, gli stessi che sono a rischio abbandono del loro percorso.
Save the Children aveva già affermato che da marzo 2020 a gennaio 2021, nel 28% delle classi superiori, almeno un alunno aveva lasciato la sua formazione.
In totale, la somma delle indagini porta a contare circa 200mila studenti usciti dal circuito scolastico dalla primaria alla media superiore.
Per ciò che riguarda l’abbandono scolastico, l’Italia mostrava dati preoccupanti già prima della pandemia, quando il tasso era del 13%. Tuttavia, questi dato erano in ribasso, grazie alla azioni che si stavano svolgendo per arginare il fenomeno. La pandemia potrebbe, però, invertire il fenomeno. È proprio per questo che molti esperti si sono attivati per contrastare la dispersione scolastica.
Cosa causa la dispersione?
Oltre al grande scoglio che ha rappresentato la DAD, anche altri sono stati i fattori che hanno alimentato il fenomeno. Di solito, l’abbandono scolastico è frutto di una concomitanza di fattori quali il funzionamento della scuola e l’organizzazione della stessa, lo status socio-economico della famiglia, la provenienza etnica, etc.
Con la Strategia Europa si voleva ridurre il tasso a meno del 10% nel 2020. Tuttavia la grave crisi sanitaria di portata globale, non ha fatto altro che peggiorare la situazione.
Tante sono le proposte che si stanno adottando per contrastare il tasso in crescita, ma saranno sufficienti? E riusciranno ad abbracciare gli studenti provenienti da ogni parte d’Italia in egual modo?
Mariachiara Grosso