Arriva notizia dalla prestigiosissima Università di Yale della pubblicazione di uno studio che afferma che quasi centomila anni fa l’uomo primitivo modificava l’ambiente in cui viveva e probabilmente lo faceva di proposito.
La ricerca è stata pubblicata su Science advances.
La notizia è che sono state trovate evidenze che circa 92000 anni fa degli uomini primitivi in Africa modificarono pesantemente l’ambiente in cui vivevano con l’utilizzo del fuoco.
Quando devo parlare di uno studio abbastanza complesso mi piace riassumere il tutto individuando quelle che secondo me sono le domande fondamentali rispondendo alle quali si afferra pienamente l’argomento pur senza approfondire troppo ed entrare in tecnicismi per esperti della materia.
In questo caso le domande sono: “Dove?” , “Cosa stavano cercando i ricercatori?”, “Cosa hanno trovato?” e “Che conclusioni hanno tratto?”.
Il luogo sono i dintorni del lago Malawi, un grande lago in Africa Orientale e quando dico grande vuol dire GRANDE, ha una superficie di 29600 kmq (per fare un confronto il lago di Garda è 370 kmq).
I ricercatori sono due gruppi, il primo gruppo, guidato dalla assistente professore in antropologia Jessica Thompson che è anche la prima autrice dello studio, indagava siti archeologici nei dintorni del lago, il secondo gruppo era formato da paleontologi che indagavano i sedimenti nel lago.
Come spiega la stessa Thompson in una intervista pubblicata su Youtube lo scopo della sua ricerca era indagare come in questo periodo ci sia stato un forte incremento nel numero e nella complessità di strumenti in pietra utilizzati.
Ma i ricercatori hanno scoperto altro e si sono accorti che i loro ritrovamenti si andavano a sovrapporre con quelli del gruppo che indagava i sedimenti nel lago.
Il lago Malawi ha avuto periodi di secca, l’ultimo è stato 85 mila anni fa, dunque nei sedimenti cercavano tracce di cosa c’era ed avveniva nei dintorni quando il punto che andavano a campionare era all’asciutto e non sotto il lago.
Ma cosa hanno trovato in sostanza? Meno polline e tanto carbone di legna il che indicava un cambiamento ambientale che non sembrava potersi spiegare con un cambiamento climatico naturale. I ritrovamenti dei geopaleontologi nel lago e i pattern di distribuzione dei siti archeologici scoperti dalla Thompson insieme ai colleghi David Wright dell’Università di Oslo e Sarah Ivory della Penn State hanno portato a concludere che 92000 anni fa nella regione del lago Malawi l’uomo primitivo modificava l’ambiente con l’utilizzo del fuoco, non è certo se come ipotizzano i ricercatori lo fece scientemente per sostituire la foresta con spazi aperti più adatti alle loro esigenze, anche per il tipo di selvaggina richiamata dal diverso ambiente, il che dimostrerebbe che fossero dei veri ingegneri dell’ecosistema, o se sia successo per caso, magari con l’aumentare della popolazione i fuochi che accendevano per i loro scopi potrebbero essere scappati di mano. Resta il fatto che questi uomini modificarono profondamente l’ambiente in cui vivevano.