Gli stati membri dell’Unione Europea hanno approvato il 3 maggio la proposta della commissione. Via libera per la prima volta all’utilizzo delle cosiddette “tarme della farina” come alimento.
Le tarme della farina
Tenebrio molitor. È il nome scientifico della specie di insetto approvata come alimento dagli stati membri dell’Unione Europea. La decisione arriva su proposta della Commissione Europea dopo una valutazione dell’EFSA (European Food Safety Authority). La ricerca dell’EFSA ha descritto l’ingresso degli insetti a tavola come “non svantaggioso” a livello nutrizionale.
Come spiegato sul sito della Commissione, le cosiddette “tarme della farina” potranno essere mangiate “come un insetto essiccato intero come spuntino”. Ma il consumo non si limita al semplice spuntino, la “farina” ricavata da questi insetti essiccati può infatti essere un “ingrediente in numerosi prodotti alimentari come biscotti o prodotti a base di pasta”.
Ma l’approvazione riguardo il consumo alimentare delle tarme della farina è solamente l’inizio.
Come riporta il Sole 24 Ore, l’EFSA starebbe valutando altre sedici richieste, tra le quali cavallette, larve di vermi della farina e larve di api.
Sostenibilità e utilità
Ma per quale motivo dovremmo prendere in considerazione gli insetti come alimento?
Il documento della commissione parla anche di sostenibilità e dei “novel food”.
La strategia “dal produttore al consumatore” promossa dall’UE mira a fornire ai cittadini alimenti “sani, economicamente accessibili e sostenibili”. Secondo la commissione il consumo di insetti è da considerarsi in linea con questo quadro, soprattutto guardando alla “transizione verso un sistema alimentare più sostenibile”. La FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, valuta gli insetti come una fonte di cibo sana e nutriente. Per l’Organizzazione questo tipo di alimentazione può essere decisiva per la lotta contro la fame nel mondo. Entro il 2050 la popolazione mondiale aumenterà del 70% il proprio fabbisogno alimentare, parallelamente alla crescita che affronterà. Una fonte sostenibile e nutriente di cibo come gli insetti non è dunque trascurabile, soprattutto in relazione all’impatto che ha la produzione di cibo sulla salute del pianeta, e a quello che avrebbe un suo aumento del 70%.
Le tradizioni
In Italia Coldiretti aveva bocciato il parere positivo dell’EFSA. In un articolo aveva sottolineato come il 54% degli italiani fosse contrario agli insetti a tavola. Per Coldiretti, nonostante gli appelli della FAO, “una corretta alimentazione non può prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale”.
L’adattamento sarà difficile, e nessuno obbliga i cittadini europei a mangiare una pasta fatta da farina di tarme. Tuttavia, alla luce del monito della FAO, un primo passo era necessario. E probabilmente per le generazioni future servire insetti a tavola come antipasto diventerà la normalità.
Emanuele Di Casola