Ad una donna cinese, in seguito al divorzio, è stato riconosciuto un risarcimento per i lavori domestici.
Il giudice ha infatti ordinato all’ex marito della signora Wang di pagare un risarcimento per i lavori domestici di 50000 yuan, ovvero circa 6000 euro.
La cifra si aggiunge ad un assegno di mantenimento di 2000 yuan al mese, circa 250 euro, e alla divisione paritaria dei beni familiari. La decisione dipende dal fatto che la donna si è dedicata, per l’intera durata del matrimonio, alla gestione della casa e dei figli.
La Cina è un Paese, sotto certi aspetti, molto legato ai valori tradizionali.
Per questo non è inusuale che le donne, dopo il matrimonio, abbandonino il lavoro per dedicarsi alla casa ed alla famiglia. Secondo l’Ocse le donne cinesi dedicano in media quattro ore e mezza al giorno ad attività domestiche non retribuite, due volte e mezza in più rispetto ai mariti. In caso di divorzio la cosa costituisce un problema, poiché le donne si ritrovano, in questo modo, fuori dal mercato del lavoro, cosa che, ovviamente, le rende non autosufficienti.
Come se non bastasse, la casa e gli altri beni di valore, sono solitamente intestati soltanto al marito.
Il risarcimento per i lavori domestici accordato alla signora Wang dipende dall’entrata in vigore, quest’anno, del nuovo Codice Civile cinese. Proprio da questo nuovo Codice il giudice ha estrapolato un articolo, la cui applicazione ha generato la sentenza.
L’articolo in questione è il 1088, secondo il quale:
quando un coniuge è aggravato da compiti addizionali di educazione dei figli, accudimento degli anziani o assistenza dell’altro coniuge nel suo lavoro, ha il diritto di ricevere una dovuta compensazione nella causa di divorzio.
La sentenza è diventata un caso sui social cinesi. Solo sul Twitter locale – Weibo – l’hashtag dedicato ha ottenuto ben 440 milioni di visualizzazioni, insieme a migliaia di commenti.
Il fulcro della discussione è il ruolo della donna in Cina.
Molti utenti hanno gioito per la sentenza, ritenendola una svolta in questo senso. Molti altri però l’hanno criticata. Il risarcimento per i lavori domestici riconosciuto alla signora Wang riuslta essere, infatti, inadeguato rispetto all’alto costo della vita di una città come Pechino.
Molte donne sostengono che una reale svolta sarebbe costituita da una spartizione più equa, tra moglie e marito, dei compiti casalinghi e familiari.
Ancora oggi infatti, in Cina, le donne si trovano spesso a dover scegliere tra carriera e famiglia.
In attesa che il divario venga colmato del tutto, in rete spunta un consiglio per le donne che optano per il matrimonio: lasciatevi sempre una via d’uscita, un piano b che vi salvi in caso di divorzio.
Mariarosaria Clemente