I Fab five sono i primi stilisti afroitaliani ad aver inaugurato la passerella della Settimana della Moda. Il 2021 porta un inedito nella storia italiana, aprendo l’industria della moda ad artisti Bipoc, acronimo di black, indigenous and people of color. Un progetto che nasce dalla risposta positiva al movimento globale Black Lives Matter, contro qualsiasi tipo di discriminazione verso le persone di colore.
Lo scorso 2020 Stella Jean, unico membro black della Camera Nazionale della Moda Italiana ha evidenziato la carenza multiculturale dell’industria della moda, sostanzialmente dominata da prospettive bianche. La sua domanda “Do Black Lives Matter in Italian Fashion?”ha portato alla nascita del gruppo di lavoro afroitaliano Wami: We Are Made in Italy. Tra i partecipanti, Michelle Francine Ngonmo, fondatrice e direttrice di Afro Fashion Week. Il gruppo ha identificato cinque stilisti che hanno mostrato le loro creazioni alla Settimana della moda, in corso dal 23 Febbraio all’1 Marzo.
I Fab Five: il blending è il nuovo trend
I cinque designers hanno in comune radici africane e ricordi italiani, oltre che tanta creatività e passione per l’artigianato. Loro sono Joy Meribe (Nigeria – Parma), Gisèle Claudia Ntsama (Camerun – Como),Fabiola Manirakiza (Burundi – Fabriano), Mokodu Fall (Senegal – Roma) e Karim Daoudi (Marrocco – San Mauro Pascoli).
Le loro storie portano in luce le difficoltà che tutt’oggi comporta l’essere neri
“Come donna e immigrata in Italia, ho dovuto lavorare il doppio per dimostrare di avere le stesse capacità degli altri”. Riporta Joy Meribe, che ha lottato per non essere identificata come designer etnica.
“Quando ho detto agli amici in Camerun che volevo viaggiare in Italia per diventare una stilista, mi hanno detto: Perché studi moda? Sai di essere nera?” Rivela alla stampa la 29enne Gisele Claudia Ntsama, che oggi crea pezzi unici con tessuti di canapa.
“Questa è una rinascita.” Dichiara la 50enne Fabiola Manirakiza. Ha imparato a cucire in collegio dalle suore, e ha tratto ispirazione dal dipinto “Primavera”per le sue sciarpe di seta con stampe Masai. Nel 2016 ha creato la sua etichetta Frida Kiza.
“Sono opere d’arte che traspongo sui vestiti.” Dichiara Il designer senegalese Mokodu Fall. L’artista ha lavorato come fumettista, attore, pittore e ora designer di abiti riciclati. I suoi tessuti sono dipinti a mano con immagini d’ispirazione africana.
“I colori vivaci della collezione mi ricordano il Marocco.” Afferma Karim Daoudi, che ha creato la sua collezione di sandali e stivali dopo aver lavorato con aziende come Chanel ed Hermes.
La scelta di aprire la passerella con le cinque creazioni del gruppo riflette la necessità di rinnovare l’industria della moda. Colorata, inclusiva e green, per un futuro multuculturale e competitivo.
Elena Marullo