In tutto il mondo la priorità, giustamente, è debellare il Covid-19 il più presto possibile. Per questo motivo si cerca di somministrare il vaccino a quante più persone possibili. Fonte di dibattito riguarda la modalità di distribuzione delle dosi. L’Italia, come tutti i paesi del resto, ha deciso di iniziare a vaccinare il personale medico e sanitario, coloro che ogni giorno combattono in prima linea contro il virus.
Escluso il personale sanitario come ci si sta muovendo con la vaccinazione? Il criterio che si sta adottando è di tipo anagrafico: a partire dai più anziani e dalle RSA, considerati soggetti più rischio, si procederà gradualmente verso i soggetti più giovani. Un processo lento, che sta dando alcuni frutti in Inghilterra e in Israele, grazie ad un efficiente piano vaccinale.
La domanda che ci si dovrebbe porre successivamente è quali categorie di lavoratori potranno accedere prima al vaccino. Una domanda a cui alcuni stanno già tentando di rispondere.
Vaccinare i lavoratori del settore alimentare
Il governatore di New York, Andrew Cuomo, di fronte al dramma del contagio, che in America è ancora preoccupante, decide di dare priorità vaccinale al settore alimentare e alla ristorazione. Il servizio che offrono giornalmente è fondamentale per il mantenimento del settore, ma al tempo stesso li espone a potenziali rischi. Altra categoria lavorativa che riceverà il vaccino è quella dei taxisti, anche loro a rischio per il lavoro che fanno.
Lo stato di New York ha preso questa decisione anche grazie alle dosi extra che il Governo ha fornito loro. Ovviamente l’attuazione di tali norme spetterà ai singoli governi locali, in base alla situazione nella quale si trovano ad agire. Sicuramente le nuove misure di apertura decise non saranno d’aiuto: la proroga dell’orario di coprifuoco fino alle 23 espone tutti questi settori a numerosi rischi. La scelta di dar loro priorità non è errata.