La giurista francese Camille Kouchner riporta l’attenzione sulla questione degli abusi in Francia con un libro-denuncia
“C’è una sola cosa che si scrive solo per se stesso, ed è la lista della spesa. Serve a ricordarti che cosa devi comperare, e quando hai comperato puoi distruggerla perché non serve a nessun altro. Ogni altra cosa che scrivi, la scrivi per dire qualcosa a qualcuno” , scrive Umberto Eco.
L’hashtag #Metooinceste riempie i social pochi giorni dopo la pubblicazione del libro
A tre anni dalla nascita di #Metoo, l’hashtag torna a esplodere sui social, ma con una nuova connotazione: #Metooinceste. È un movimento partito sabato 16 gennaio, pochi giorni dopo l’uscita del libro La familia grande: in un solo pomeriggio, si contano 20 000 tweet tutti accomunati dallo stesso hashtag, scritti da persone che confessavano esperienze simili.
Gli abusi su minori in Francia rappresentano una situazione particolare dal punto di vista legislativo: come riporta il New York Times, per la legge francese l’incesto è formalmente una relazione sessuale tra due persone imparentate che non possono sposarsi, e punisce l’incesto solo nel caso di abuso sessuale – ovvero stupro o abuso di un adulto su un minore. Così tante persone non hanno saputo nemmeno definire quello che hanno vissuto, non sapevano se fosse violenza o solo qualcosa di “sconveniente”.
Ed è così che si è creata una falla giuridica, che l’organizzazione Facing Incest cerca di colmare, chiedendo di fare dell’incesto un crimine specifico.
“L’incesto è come l’elefante nella storia che nessuno vuole vedere. È la forma più diffusa di violenza sessuale e la meno discussa”, ha detto il suo vicepresidente Patrick Loiseleur.
Chi è Olivier Duhamel, l’oggetto della denuncia di Camille Kouchner
Camille Kouchner, figlia dell’ex ministro degli esteri Bernard Kouchner, racconta degli abusi subiti dal fratello appena 14enne – nell’opera chiamato Victor – dal loro patrigno, Olivier Duhamel, un noto politologo e intellettuale francese. Il fratello aveva confessato alla sorella che Duhamel lo andava a trovare in camera a sera, ma le aveva anche intimato di non dire questo segreto a nessuno. Anche la loro madre non voleva che fatti così “intimi” si sapessero in giro, vista anche la posizione sociale di Duhamel.
Quasi in simultanea alla pubblicazione del libro, il procuratore di Parigi Remy Heitz ha deciso di aprire un’indagine per stupro e aggressioni sessuali a carico di Duhamel.
A questo punto, Duhamel rassegna le dimissioni dalla fondazione nazionale delle scienze politiche, che finanzia la prestigiosa scuola SciencesPo, nella quale insegnava.
Francesca Santoro