Immaginatevi di fare un viaggio nel tempo, magari intorno all’anno 1480. Firenze è centro culturale mondiale, e in piena epoca rinascimentale la città brulica di arte, botteghe, meraviglie senza tempo che sono arrivate sino ai giorni nostri. Alla corte dei Medici si alternano le più grandi menti creative del tempo. Tra queste, c’è chi, prediletto dai signori di Firenze, sarebbe diventato il canone artistico rinascimentale per eccellenza: Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, alla storia Sandro Botticelli. Cosa è cambiato da allora? Tutto, se si pensa al mondo dell’arte eppure niente. L’artista fiorentino è ancora simbolo di bellezza pura e immacolata. Da Firenze a New York, dal 1400 al 2021, Botticelli sbanca ancora il mercato dell’arte con un’asta da record.
L’asta da record
Il capolavoro “Ritratto di giovane con tondo di santo” dell’artista fiorentino è stato infatti messo all’asta a New York in questi giorni dalla nota casa Sotheby’s, istituzione per i collezionisti d’arte, sotto direttiva del precedente proprietario, il miliardario Sheldon Solow, da poco deceduto. Con un’offerta record da 92 milioni di dollari, è il quadro di epoca rinascimentale più costoso della storia dopo il Salvator Mundi di Leonardo da Vinci, e rappresenta la quotazione piu’ elevata raggiunta da un’opera di un ‘Old Master’ da Sotheby’s, come dichiarato dal direttore Oliver Barker.
Tutto cambia…o forse no…
Inevitabile il riaccendersi del dibattito che da secoli accompagna ciò che ruota intorno al mondo dell’arte. L’arte è essenziale, l’arte è un lusso. L’arte è di tutti, l’arte è di pochi. Tra evoluzioni, controversie e dinamiche del mercato dell’arte e sino alla moderna asta, è ironico pensare che “Ritratto di giovane con tondo di santo” , dipinto proprio intorno al 1480 da Botticelli, secondo gli esperti potrebbe raffigurare un giovane nobile probabilmente appartenente alla famiglia Medici. Proprio quei Medici sotto cui fiorì l’attività dell’artista. I Medici, mecenati e appassionati, collezionisti gelosi, e allo stesso tempo coloro che hanno regalato all’umanità alcune tra le gemme artistiche più preziose. Tra i pochi capaci, per tornare al dibattito che citavamo pocanzi, di rendere l’arte contemporaneamente lusso e essenziale, di tutti e di pochi, privilegio e dono, egoismo e altruismo. In attesa che i secoli ci portino risposte sul mondo dell’arte di oggi, dai mecenati di ieri ai collezionisti tutto è cambiato, o forse niente è cambiato. Ancora li, a mettere d’accordo e a incantare gli appassionati di ogni epoca, anche oltre 500 anni dopo, c’è Sandro Botticelli. Lui si, senza tempo. Canone dal fascino immutato, come i suoi capolavori.
Beatrice Canzedda