Sono stati tagliati per sbaglio i 32 oleandri in ricordo delle vittime della strage di Viareggio.
Erano stati piantati in una rotonda, a commemorazione delle vittime dell’incidente ferroviario. 32, come i morti di quel 29 giugno 2009.
Daniela Rombi (madre della ventunenne Emanuela Menichetti, che perse la vita in quell’inferno, e vicepresidente de Il mondo che vorrei, l’associazione fondata a sostegno dei familiari delle vittime dell’incidente) transita per di lì ogni mattina per raggiungere il posto di lavoro. Pochi giorni fa, come suo solito, passa da via Vittime 29 giugno e arriva alla rotonda degli oleandri, ma stavolta scopre che gli alberi non ci sono più. Tutti abbattuti. La donna così racconta:
Sono stati piantati sette anni fa, se ricordo bene. Dopo aver intitolato la strada alle vittime abbiamo pensato di abbellire la rotonda con 32 oleandri, uno per ogni decesso del disastro. In quel periodo la Misericordia aveva in gestione il verde della rotonda, così parlai con il presidente e vennero piantati gli arbusti. L’altro giorno quando mi sono accorta dell’abbattimento ho subito chiamato la Misericordia ma mi hanno detto che non avevano rinnovato la convenzione con il comune.
A chi era andata la gestione?
Continua Daniela Rombi:
A quel punto il comune ha fatto un bando e la gestione è andata a un privato. L’uomo, una volta venuto a conoscenza dell’accaduto, è venuto a casa mia scusandosi con le lacrime agli occhi. Non ne sapeva nulla perché il passaggio di consegne era stato fatto senza spiegare il valore di queste 32 piante. Mi hanno assicurato che non sono state estirpate e che l’oleandro a primavera germinerà nuovamente, è una pianta forte. C’è stato un problema di comunicazione tra enti e privato e abbiamo sbagliato anche noi a non mettere una targa che spiegasse il significato di quelle piante.
Un equivoco
L’amministrazione comunale di Viareggio rassicura i familiari delle vittime:
La potatura è avvenuta per un equivoco. Sarà nostra premura ripiantare gli oleandri mancanti e assicurarci che tutti e 32 potranno tornare a crescere nella rotonda e commemorare le vittime.
Annapaola Ursini