Il prete americano Irvin Baxter è morto di Covid, eppure considerava il virus come la punizione di Dio contro gay e sesso prematrimoniale
Mai giocare con il fuoco. Soprattutto se il fuoco in questione è un virus sul quale non esiste potere spirituale e politico che tenga. Eppure, non tutti sembrano esserne consapevoli. L’irrazionalità che scatena una pandemia è terreno fertile di opinioni senza alcuna base scientifica. E quando ci si mette di mezzo anche la religione, la strage del buonsenso è un rischio che non si può evitare.
Se c’è una lezione che potremmo estrapolare dalla situazione che stiamo vivendo è proprio questa. E forse, questo breve appunto avrebbe dovuto segnarselo sul proprio taccuino anche Irvin Baxter. Il prete americano che nell’ultimo periodo della sua vita ha deciso di dare un prezioso contributo alla comunità scientifica con le sue esternazioni in merito all’emergenza Coronavirus.
E a considerare dal proliferare di deliranti teorie del complotto, dagli ambasciatori delle proteste no-mask e dagli aspiranti virologi senza comprovati meriti accademici, sembra essere stato in buona compagnia. Nel cercare di comprendere un avvenimento tanto complesso, ciascuno si è avvicinato alla spiegazione più vicina alle propria convinzione. La comprensione della realtà improvvisamente piegata da un’emergenza inaspettata ha lasciato ampio spazio alle interpretazioni personali. La voce dell’informazione è stata superata dal grido dei negazionisti. Le ipotesi scientifiche sono state rese dubbie dalle congetture politiche e religiose. E tra queste, il profilo del più febbricitante tra i fanatici di professione non può che trovare un posto sicuro dove condividere le proprie idee. Tracotante di sapere religioso, Irvin Baxter, già nel mese di marzo aveva emesso la sua sentenza. Il Coronavirus è una punizione di Dio.
“Forse Dio lo sta usando come un segnale d’allarme. Il Coronavirus potrebbe essere un privilegio.”
Queste le parole utilizzate durante il suo intervento al The Jim Bakker Show. Secondo Irvin Baxter, infatti, il Covid-19 sarebbe una sorta di giudizio universale prima del giudizio universale. La sentenza divina ai peccati dell’uomo, omosessualità e fornificazione prima di tutti. O forse, la sua sentenza personale a quelli che lui stesso, interpretando le parole della Bibbia, ha sempre considerato peccati immorali.
La carriera religiosa di Baxter, infatti, parla chiaro. Il prete evangelico, aderente alla dottrina pentacostale dell’Unitarianismo (Oneness Pentacostalism), professava un cristianesimo evangelico di stampo fondamentalista. Nel 1991, ha fondato l’ Endtime Ministries, organizzazione cristiana pentecostale e di odio anti LGBTQ+.
Esperto di profezie bibliche, insegnava le teorie del suo credo grazie alla diffusione di video online. In alcuni video pubblicati nel canale ufficiale dell’organizzazione, aveva dichiarato come il Coronavirus potesse essere la giusta punizione provocata da Dio contro quei peccatori colpevoli di atti immorali come, fra gli altri, l’omosessualità, l’effemminatezza, l’aborto, l’adulterio ed il sesso prematrimoniale.
In questo periodo molte persone si stanno chiedendo se il Coronavirus sia il giudizio di Dio contro la terra per la sua malvagità. […] Negli ultimi quarant’anni ci sono state molte debolezze nel mondo. Abbiamo visto circa due milioni di aborti, che è allucinante. In aggiunta, siamo arrivati al punto che parlare contro il peccato di omosessualità significa essere esiliati dalla società. Molti media ti censurano se dici qualcosa contro l’omosessualità. […] Non posso dirvi con certezza che il Coronavirus sia la sentenza di Dio ma dobbiamo seriamente considerarla una possibilità.
Irvin Baxter è morto il 3 novembre scorso per delle complicazioni dovute al Coronavirus
Non c’è bisogno di entrare nel merito di una questione tanto intima e personale come la fede, perché ciascuno di noi è libero di possedere un credo religioso o meno. Eppure, anche i più scettici dovranno ammetterlo. Talvolta, la giustizia divina ha davvero uno spiccato senso dell’umorismo.
Carola Varano