Mai entusiasmo fu tanto giustificato quanto quello che si è diffuso alla NASA due giorni fa per il successo dell’atterraggio e successiva ripartenza della sonda OSIRIS-REx sull’asteroide Bennu.
Si tratta di una prima volta, la missione OSIRIS-REx è ambiziosissima, non solo atterrare su un asteroide, sulle enorme difficoltà tecniche arriverò tra poco, ma addirittura raccogliere campion di suolo e riportarli agli scienziati sulla Terra (ritorno a casa previsto nel 2023).
La NASA ha approntato due siti: all’interno del suo portale OSIRIS-REx illustra la missione; mentre il sito Asteroidmission.org fornisce gli aggiornamenti sullo stato della missione.
In realtà ancora non è chiaro se la quantità di materiale raccolta è sufficiente, si sarebbe dovuto sapere ieri (ovviamente stabilirlo da remoto non è affatto facile), ma a tutt’ora anche i social della NASA (compreso l’account twitter) mi pare non abbiano sciolto il dubbio, in caso negativo la sonda è stata progettata in modo da avere altri due tentativi a disposizione.
Infatti fisicamente la raccolta avviene tramite l’immersione di una testa nel terreno e la successiva detonazione di una bomboletta di azoto che alza un bel polverone, parte del quale si va a depositare sulla superficie che raccoglie i campioni. La quantità sufficiente per gli scienziati è di 60 gr (come una barretta di uno snack tipo Mars per intenderci).
OSIRIS-REx è equipaggiata con altre due di queste bottiglie di azoto.
Ma comunque vada la missione OSIRIS-REx è già un successo se pensate alle enormi difficoltà tecniche, innanzitutto la sonda ha fatto tutto da sola, tutte le manovre erano state pre-programmate, ha raggiunto un asteroide che in questo momento si trova a 321 milioni di chilometri dalla Terra, ha manovrato per avvicinarsi a una superficie piena di asperità e ha volato ravvicinata evitando anche un’asperità delle dimensioni di un palazzo per poi raggiungere il sito di atterraggio che ha le dimensioni di un piccolo posteggio, tutto questo su un oggetto che non è immobile nello spazio ma ruota.
Questa parte della missione è denominata TAG (touch and go cioè tocca e riparti) mentre il meccanismo è il TAGSAM (Touch-And-Go Sample Acquisition Mechanism), Ora se sarà stabilito con certezza se il campione raccolto è sufficiente alla sonda sarà dato l’ordine di cominciare il viaggio verso casa a Marzo 2021, altrimenti prima si effettuerà un altro tentativo a gennaio.
Finora abbiamo parlato solo dello straordinario successo tecnologico, ma se tutto andrà per il meglio la missione OSIRIS-REx riportando quel campione a Terra segnerà anche un grande passo nella conoscenza della storia del Sistema Solare perché Bennu non è un asteroide qualsiasi è uno degli oggetti più antichi del Sistema Solare ma sugli aspetti scientifici della missione abbiamo già scritto diffusamente quando la sonda OSIRIS-REx raggiunse Bennu.
Aggiornamento del 24 ottobre: ieri la NASA ha fatto sapere che con ogni probabilità OSIRIS-REx ha raccolto ben più dei 60 grammi che erano considerati l’obiettivo minimo, c’è solo un problema, ci sono delle piccole aperture nel collettore e della perdita di materiale, quindi dovranno affrettare le operazioni per stiparlo al sicuro, non è un brutto problema da avere, è stato il commento, Dunque non dovrebbe esserci bisogno di un altro tentativo ed ora il prossimo appuntamento sarà la partenza verso casa.
Roberto Todini