Dopo il susseguirsi di accuse, l’azienda americana Starbucks assumerà più dipendenti neri! Questa è solo una delle iniziative contro il razzismo
Continua a fare passi avanti la protesta contro il razzismo sulla scia del Balck Lives Matter. A dare l’esempio questa volta è la colossale azienda americana di caffè Starbucks che assumerà dipendenti neri in maggior numero rispetto agli altri anni. Questo ovviamente non significa che presso i negozi della catena non abbiano mai lavorato persone di colore, ma l’azienda intende aumentarne il numero, ripromettendosi che il 30% del suo organico sarà composto da dipendenti neri entro il 2025. Una mossa davvero significativa, volta a combattere gli stereotipi, ma anche a risollevare la reputazione del brand, soprattutto dopo la vicenda che ha alimentato proteste e accuse di razzismo.
Starbucks al centro delle proteste dopo il caso dei due afro-americani
La famosa e fortunata azienda è stata vittima di attacchi da parte della popolazione afro-americana e non solo. Infatti, nel mese di aprile scorso, due ragazzi afro-americani sono stati prelevati da un punto vendita di Philadelphia e sono stati arrestati. Il motivo? Hanno usato il bagno riservato ai clienti ma non volevano consumare. Tutta la scena è stata filmata e postata sui social da una cliente. Il video è diventato virale e ha causato accuse di “discriminazione” e comportamento “razzista”. Il filmato mostra i due ragazzi che si fanno portare via senza opporre resistenza mentre un uomo bianco contesta: “Cosa hanno fatto? Perché li portate via?“.
I due ragazzi sono stati rilasciati dopo 9 ore di fermo senza validi capi d’accusa. L’amministratore delegato di Starbucks, Kevin Johnson, in seguito ai potenti attacchi, ha poi pubblicato una lettera di scuse:
Il video è duro da guardare e le azioni intraprese sono sbagliate. Faremo di tutto perché nei nostri locali episodi del genere non avvengano mai più.
Da oggi la Starbucks assumerà nuovi dipendenti neri in segno di contrarietà a qualunque tipo di discriminazione. Ma a spingere l’azienda a questa iniziativa non è stata solo l’indignazione del pubblico in seguito a questo evento. Infatti i noti produttori di caffè non sono nuovi ad episodi che potrebbero essere interpretati come offensivi nei confronti delle minoranze. Anche una donna musulmana è stata vittima di “ingiurie”.
La cliente si chiama Aishah e il barista le scrive ISIS sul bicchiere
I negozi Starbucks, al momento dell’ordinazione, chiedono il nome ai clienti per poterlo scrivere sulla bevanda da consegnare quando è pronta. Lo scorso luglio, presso un punto vendita del Minnesota, una ragazza musulmana ha trovato la parola “Isis” scritta sul suo bicchiere di Starbucks dopo aver comunicato al dipendente che il suo nome era Aishah. La ragazza ha dichiarato di essersi sentita umiliata e offesa, ma il barista si difende asserendo di non aver sentito bene il nome. Anche in questo caso la ditta si scusa pubblicamente giustificando il gesto come un “errore sfortunato che poteva essere evitato con un semplice chiarimento”. Il responsabile dello store afferma inoltre che sarebbero state intraprese azioni appropriate con il dipendente coinvolto, inclusa una formazione aggiuntiva, per garantire che ciò non si verifichi più. Questi sono stati i due eventi più eclatanti, anche se recentemente, purtroppo, si è verificato anche il contrario. Questa volta un cliente bianco ha pesantemente insultato una dipendente di colore che lo aveva invitato ad indossare la mascherina.
Starbucks: dopo il corso di formazione contro il razzismo assumerà più dipendenti neri
Dopo quegli spiacevoli eventi, la Starbucks ha attivato una durissima politica anti-razzista, soprattutto quando lo scorso 29 maggio molti dei negozi della catena si sono fermati per un giorno. Oltre 8 mila locali sparsi in tutti gli Stati Uniti sono rimasti chiusi per permettere a circa 175 mila dipendenti di partecipare a un corso anti-razzismo. Il gigante americano del caffè spera così di diradare la bufera in cui è piombato. A questo si aggiunge la recente notizia che Starbucks assumerà piu dipendenti neri e che questi dovranno aumentare del 30% entro i prossimi 5 anni. L’azienda che ha rivoluzionato il modo di gustare il caffè spera che questa mossa serva a sensibilizzare la popolazione e nel contempo a ridurre la disoccupazione.
Silvia Zingale