Portogallo: vincere fa bene al Pil. La festa colorata di rosso-verde continua con fiumi di persone che si riversano nelle strade di Lisbona, Porto, e di tutte le città portoghesi, per idolatrare Cristiano Ronaldo & Co., nuovi campioni d’Europa. Il gol di Eder nei supplementari è valso la vittoria in finale contro i padroni di casa della Francia, ma non finisce qui. Quel pallone che si è insaccato alle spalle del portiere francese ha anche un risvolto positivo per il Pil portoghese. Infatti, dopo anni di recessione e rigidità imposta dalle alte sfere dell’Europa economica, la vittoria ai campionati europei organizzati in Francia si rivelerebbe un’importante boccata d’ossigeno all’economia portoghese.
A dirlo è studio commissionato dal quotidiano L’Economico all’istituto Ipam, secondo il quale la cifra che finirebbe nelle casse dello stato portoghese ammonterebbe a circa 609 milioni di euro. Occorre onestamente affermare la difficoltà di una verifica che non può perfettamente isolare il calcio da altri fattori e variabili economiche. Tuttavia, come riporta il quotidiano “la Stampa” non è mancato lo studio sull’impatto economico che ha significato trionfare nelle più importanti competizioni calcistiche tra nazionali.
Il presupposto di partenza è l’analisi del Financial Times che provò ad azzardare un impatto medio dell’0,7% sul Pil del Paese. In Grecia, grazie alla conquista del trofeo proprio nell’edizione portoghese degli europei della nazionale affidata al tedesco Otto Rehhagel, ha prodotto un guadagno per il Pil di Atene del 4,2%.
Lo stesso discorso non si può fare per l’inaspettata vittoria della Danimarca nel 1992, il cui Pil diminuì. La vittoria della Nazionale Azzurra ai mondiali del 2006, invece, fece segnare un +1,9% del Pil italiano. Il titolo di Campioni del Mondo passato alla Roja nell’edizione successiva, contribuì al Pil spagnolo di salire dello 0,7%. Proprio l’impatto medio previsto dagli analisti del Financial Times.