Per lettori forti Le Parole Orrende di Vincenzo Ostuni
Vincenzo Ostuni raccoglie da qualche anno parole. Parole orrende. Con la collaborazione di molti altri come lui incuriositi dai vezzi e dalle frasi alla moda di una conversazione scivolata sul banale invece che su una banana.
Parole orrende ascoltate con bonomia e trasformate in magneti da incollare sul frigorifero della cucina e sul cruscotto dell’automobile come il famigerato “Papà non correre” degli anni sessanta.
Parole orrende a volontà tutti noi usiamo, mai sazi di coniare nuovi neologismi e prenderli per veri sostantivi.
La lingua è viva, nasce e cresce con i suoi parlanti, si muove e si dibatte, si contorce nell’uso e nell’abuso, flessibile ai tempi ed alle occasioni. Vi sono lingue specializzate, per la scienza, per la burocrazia, per la medicina, sono lemmi conosciuti da pochissimi addottorati, poi vi è la lingua usata dal volgo, da noi, da tutti.
Una lingua vivace e mista, un cofanetto di Parole orrende, uno scrigno da regalare.
Dalla conversazione allo scritto, le parole si sono spostate e sui tasti si scrivono come se fossero un parlato. Si sono accasate con altre e, aggiungendo l’aggettivo e l’apposizione, vanno a passeggio sempre insieme come una famigliola affettuosa e ben assortita.
Per lettori forti
come idea-regalo
sfatiamo un mito
#paroleorrende
il primo str*nzo che passa
non fa sconti a nessuno
Non sono bellissime? Chissà quante volte le avrete ascoltate anche voi, chissà quante volte le abbiamo dette pure noi! e se riflettessimo su ciò che diciamo?
Questo mi sembra il sorridente invito di Vincenzo Ostuni e dei suoi amici che si sono divertiti a segnalarle su Twitter e su Facebook per due o tre anni e ora diventeranno la moda dell’estate 2016 ed il ricavato andrà devoluto all’Accademia della Crusca, impegnata dopo quel petaloso a contare i petali…
Ridendo sull’immagine che mi si presenta, abituata io a visualizzare ogni frase ascolti o legga, vedo gli studiosi alle prese con margherite petalose.
sabato 9 luglio,#SummerKINO, ore 20.
grande #festaorrenda in arrivo!
venite già mangiati,
o anche no.
#bacissimi!
#paroleorrende, l’hastag lanciato su Twitter da Vincenzo Ostuni e Daniela Ranieri mi regala quella
“tenerezza che non ho,
la comprensione che non so
trovare in questo mondo stupido.
Alla Caterina Caselli, vorremmo cantare a questa lingua così orrenda ” Insieme a te non ci sto più, guardo le nuvole lassù.”
Tic edizioni
Intanto andranno a Canelli #paroleorrende guest star!
Ospiti del Festival Classico, il 7 ottobre, a Moasca, in Piazza Castello,
Vincenzo Ostuni e Marco Drago dibatteranno di #paroleorrende, magnetiche e non. Come vorrei batter le mani mentre dibattono!
Sorrido sui suoni e sul ritmo delle frasi che allegre danzano nelle orecchie del regno della Litweb.
Evviva