venerdì, 22 Novembre 2024

Il discorso della Von der Leyen sull’Ue: ecco perché è importante

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Nel discorso sullo stato attuale dell’Unione Europa, il presidente della Commissione Ursula Von der Leyen ha parlato di alcuni punti fondamentali dalla quale ripartite: dalla lotta al virus fino al lavoro, passando per il clima e i diritti.

Dunque, da una parte l’economia e le misure per il rilancio, dall’altra la situazione sanitaria con il coronavirus che farà da filo conduttore. Infatti, quest’ultimo condiziona e condizionerà le politiche comunitarie in ogni settore. Inoltre, il discorso della Von der Leyen ha posto come pilastro della ripartenza, il green deal e il taglio delle emissioni al 55% entro il 2030.



Un altro pilastro dell’Unione come sottolineato dalla Von der Leyen è lo Stato di diritto.  Quindi la lotta al razzismo e alle discriminazioni, la tutela dei diritti e la difesa dei diritti Lgbtqi, per creare:

“Una Unione in cui voi potete essere quello che siete e amare chi volete senza timore di recriminazione o discriminazione”.

Poi, la politica tedesca ha aggiunto che:

“L’odio è odio e nessuno dovrebbe sopportarlo”.

Inoltre, la presidente della Commissione ha fatto un annuncio molto importante:

Aboliremo il regolamento di Dublino e lo sostituiremo con un nuovo sistema di governance”.

Quest’ultimo avrà una struttura comune per quello che riguarda gli asili e i rimpatri. Avrà un meccanismo di solidarietà molto forte ed incisivo.

Un argomento collegato alla pandemia è sicuramente quello del lavoro, visto e considerato che attualmente, il popolo europeo sta soffrendo. Infatti, la Von der Leyen ha dichiarato:

“La verità è che per troppe persone il lavoro non paga, il dumping salariale distrugge la dignità del lavoro e penalizza gli imprenditori, distorce la concorrenza del mercato interno. Bisogna porre fine a questa situazione”.

La Von der Leyen ha affermato che la commissione avanzerà una proposta per sostenere gli stati membri e istituire un quadro sui salari minimi. Questo perché tutti devono avere accesso ai salari minimi, attraverso contrattazioni collettive e con salari minimi statutari.

La lotta al razzismo e la tutela dei diritti

Per la Von der Leyen occorre un’Unione veramente anti-razzista. Proprio per questo motivo, la politica ha affermato che bisognerà estendere i crimini dell’Ue a tutte le forme di crimini ispirati dall’odio e di incitamento all’odio, a causa di razza, religione, sesso o sessualità.

Poi, il presidente della Commissione ha aggiunto:

“Rafforzeremo le nostre leggi sull’uguaglianza razziale dove ci sono lacune. Useremo il nostro budget per affrontare la discriminazione in settori quali l’occupazione, l’alloggio o l’assistenza sanitaria. Perché in questa Unione la lotta al razzismo non sarà mai un optional“.

La Von der Leyen ha anche promesso che verrà nominato il primo coordinatore antirazzismo della Commissione per mantenere il dossier in testa “alla nostra agenda”.

Infine, la politica ha dedicato la sua ultima parte del discorso ai diritti:

“Assicureremo che i soldi del Bilancio europeo e Next Generation Eu siano spesi con le garanzie sullo stato di diritto. Questo non è negoziabile. Dobbiamo cercare, insieme, di gestire la questione delle migrazioni”.

Proprio per questo motivo, ognuno di noi deve assumersi la responsabilità e fare meglio. Infatti, solo se noi miglioriamo i nostri sforzi, allora ci aspettiamo che lo facciano anche gli Stati membri.

Infine, la Von der Leyen ha concluso dicendo:

“Non mi riposerò quando si tratterà di costruire una Unione della uguaglianza, perché essere se stessi non è la vostra ideologia ma è la vostra identità e nessuno può mai rubarvela. Le zone dove ci sono attacchi agli Lgbtqi sono delle zone in cui non c’è umanità e queste zone non trovano spazio e posto nell’Unione”.

La presidente della commissione a breve presenterà una  strategia per rafforzare i diritti degli Lgbtqi e chiederà il mutuo riconoscimento delle relazioni familiari nell’Unione perché:

“Se si è genitori in un Paese, si è genitori in ogni Paese”. Al termine del suo discorso una lunga standing ovation dal Parlamento europeo.

MARIO RUGGIERO

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