L’Inno di Hurrian a Nikkal, conosciuto come Hurrian Hymn n.6 o Inno a Nikkal, è la documentazione musicale completa più antica sopravvissuta ai giorni nostri, tramandata attraverso incisioni di caratteri cuneiformi su delle tavolette d’argilla risalenti al 1200/1400 a.C. Questi antichi reperti musicali sono stati ritrovati durante gli scavi del 1950 nell’antico Palazzo Reale della città di Ugarit, in Siria.
I canti di Hurrian sono una collezione di 36 tavolette d’argilla, ognuna ha una composizione differente ma solo la tavoletta n.6 è stata pervenuta ai giorni nostri completamente integra. Si può considerare la notazione musicale più completa e antica del mondo, preservata per 3400 anni. Esistono infatti ritrovamenti di musiche ancora più antiche (come un brano sumero datato a 4000 anni a.C) ma sfortunatamente non sono complete e impossibili da ricostruire.
Come mai si chiama Inno di Hurrian a Nikkal?
Il nome deriva dalla popolazione degli Hurriti insediata nel Nord della Mesopotamia , in Siria e Anatolia durante l’Età del Bronzo. La lingua degli Hurriti era l’Hurrian che insieme allo Urartian, l’idioma dell’antico regno di Urartu (gli antenati degli Armeni), formano la famiglia linguistica Hurro-Urartian.
L’inno è rivolto alla dea dei frutteti Nikkal, figlia del dio dell’estate e sposa del dio lunare Yarikh. La canzone era probabilmente eseguita durante le feste del raccolto per celebrare l’abbondanza e la prosperità.
Come è stato possibile decifrare la musica dell’Inno di Hurrian?
La prima interpretazione ufficiale è stata pubblicata nel 1975 da Anne Draffkorn Kilmer, professoressa di assiriologia presso l’Università della California. La notazione musicale è stata tradotta dai caratteri nell’antico linguaggio Hurrian. Sono state molte in seguito le interpretazioni ma non è possibile sapere con certezza quale sia la corretta.
Ad ogni modo il testo della canzone è scritto per essere accompagnato dal sammûm, uno strumento simile ad un arpa o un liuto. La notazione musicale si riferisce a una scala diatonica eptatonica su uno strumento musicale a nove corde. Le informazioni per accordare l’arpa sono presenti sulle tavolette d’argilla.
Non è presente il nome del compositore dell’Inno di Hurrian a Nikkal mentre ci sono alcuni nomi di compositori di altri canti di Hurrian: Tapšiẖuni, Puẖiya, Ammiya e Urẖiya (compositore degli inni n.8 e n.12).
Oggi le tavolette dell’Inno di Hurrian sono custodite al Museo Nazionale di Damasco in Siria. E’ possibile trovare diverse interpretazioni dell’Inno, eccone in seguito una molto rilassante.
http://https://www.youtube.com/watch?v=QpxN2VXPMLc
Cristina Meli
Gradevolissimo l’inno, riporta ad atmosfere antiche, evocative.
Bellissimo e interessante l’articolo, hai scelto un argomento davvero particolare che mi affascina moltissimo.
Bravissima Cristina!!!!
Grazie Marina, a presto. CM