Dieci giorni di bombardamenti lungo la Striscia di Gaza. Tensione tra Israele e Palestina.
Da più di dieci giorni colonne di fumo e fiamme disegnano il confine degli scontri lungo la Striscia di Gaza. A denunciare gli attacchi missilistici che si protraggono senza sosta, è stato il movimento islamico palestinese Hamas. I droni, hanno infatti colpito diverse strutture che appartengono alle brigate di Qassam, l’ala armata di Hamas.
La Striscia di Gaza, in particolare l’area nord dove sono collocati i principali porti palestinesi, rischia per l’ennesima volta di diventare terreno di battaglia. Le sirene suonano all’alba e gli abitanti non possono evitare di sentire le scosse di terremoto provocate dalle esplosioni. Il timore è che la feroce potenza di fuoco scatenata dall’esercito israeliano sia solo la miccia per un conflitto di portata maggiore.
Reuven Rivlin, presidente dello Stato d’Israele: “Se vogliono la guerra, otterranno la guerra.”
Arriva la risposta immediata da parte del presidente israeliano Reuven Rivlin che non lascia spazio alla mediazione e spiega la ragione dei conflitti lungo la Striscia di Gaza. L’esercito palestinese infatti, nelle settimane precedenti, ha lanciato un missile nell’area sud di Israele come rappresaglia dell’accordo siglato tra Emirati Arabi e Israele. Questo ha innescato subito la reazione di Tel Aviv e dall’11 agosto sono iniziati i primi bombardamenti. Inoltre Israele, che deteneva il controllo della rete elettrica del territorio palestinese, ha diminuito la disponibilità di energia elettrica dalle 8 ore giornaliere alle 4 ore, causando un serio problema per gli ospedali locali. Intanto l’Egitto si trova a fare la spola tra le due fazioni per cercare una mediazione, prendendo in questo caso una posizione neutra sulla vicenda.
Il patto Israele-Emirati Arabi. Le ragioni del conflitto nella Striscia di Gaza.
L’accordo tra Emirati Arabi e Israele è stato annunciato dalle due parti in causa e dal presidente degli Stati Uniti Trump, con un messaggio via twitter. Un’alleanza storica se pensiamo al conflitto tra arabi e israeliani scaturito nel 1948 per la spartizione della Striscia di Gaza. Negli ultimi anni i rapporti tra i paesi dell’area Medio Orientale, sono del tutto cambiati. Già prima di questo accordo, il primo ministro israeliano Netanyahu aveva strizzato l’occhio a diversi paesi arabi del Golfo. Certo è che l’accordo ha causato il completo isolamento della Palestina e indebolito le sue aspirazioni a riconquistare le terre attribuite al popolo palestinese. Terre che Israele occupa dalla guerra dei sei giorni del 1967.
Il presidente della Palestina Abu Mazen denuncia l’accordo, intanto i disordini lungo la Striscia di Gaza sono appena scoppiati. Ma gli abitanti di quelle terre già temono una lunga guerra all’orizzonte e sanno che per loro non ci sarà nessuna tregua.
Valerio Caccavale