Scende di quasi tre miliardi il fatturato anno delle ecomafia. E’ quanto fotografano i dati raccolti dall’Osservatorio nazionale ambiente e legalità e presentati dal direttore generale di Legambiente, Stefano Ciafano, a Roma al Senato. Una lieve flessione che si registra ad un anno dall’entrata in vigore della legge sugli ecoreati. Tuttavia il fatturato rimane comunque alto. I reati ambientali fruttano alla criminalità organizzata poco più di 19 miliardi di euro.
Il volume Ecomafia 2016 di Legambiente, le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia, edito da Edizioni Ambiente con il sostegno di Cobat rileva un calo nell’ultimo del numero dei reati ambientali : 27.745. Sono state arrestate 188 persone, e ben 24.623 quelle denunciate. Maglia nera per le regioni del sud: Campania, Calabria, Puglia, e Sicilia che rimangono strette nella morsa delle mafie.
In queste regioni, dove tradizionalmente sono più radicate le associazioni di stampo mafioso, si registrano il maggior numero di reati contro l’ambiente. . La Campania in testa alla classifica regionale degli illeciti. Il Lazio è sempre la prima regione del centro Italia, la Liguria è la prima del Nord.
Il rapporto sull’Ecomafie 2016 raffigura anche il quadro delle costruzioni abusive. Sono infatti 18mila gli immobili costruiti illegalmente, il 18% dei quali in Campania, e il 12% in Calabria. In calo le infrazioni nel ciclo del cemento e dei rifiuti. La corruzione dilagante è l’altra faccia del reati ambientali. Dal 1 gennaio 2010 al 31 maggio 2016 Legambiente ha contato 302 inchieste sulla corruzione in materia ambientale, con 2.666 persone arrestate e 2.776 denunciate. Al primo posto per più alto numero di indagini c’è la Lombardia.
Sono stati elencati anche i numeri relativi all’introduzione della legge sugli ecoreati, che stando ai dati sembra dare i primi segnali positivi. Nei primi otto mesi dall’entrata in vigore della legge sono stati contestati 947 ecoreati, con 1.185 denunce dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto e il sequestro di 229 beni per un valore di 24 milioni di euro.