Prendere una decisione, vivere una situazione (e annessa relazione) non è mai facile.
Di qualsiasi cosa si tratti, amicizia, rapporti amorosi, familiari oppure di lavoro, prendere una decisione è un’attività che svolgiamo in continuazione, più volte al giorno. In alcuni casi è semplice, quasi non ce ne accordiamo, in altri invece ci perseguita incessantemente.
Tutte le nostre azioni sono dettate dalle decisioni che prendiamo, solo che quelle semplici risultano irrilevanti, mentre sono quelle complesse, con importanti ricadute sulla nostra vita, a destare maggiore preoccupazione. Ogni volta il nostro agire è determinato da tantissime dinamiche che interferiscono, collaborano, ostacolano, facilitano le nostre azioni, le parole usate per rapportarci, le decisioni che prendiamo.
Quando gli amici ci raccontano i loro problemi chiedendoci consiglio, sembra sempre tutto semplice per noi che siamo dall’altra parte, abbiamo quasi l’impressione di essere nati saggi e di vivere su questa terra per dispensare regole di vita. Ma non appena il problema è nostro, piombiamo nella più assoluta confusione. C’è da prendere una decisione sul lavoro? Vuoi cambiar casa? Occorre considerare pro e contro, relazioni sociali, le motivazioni razionali e quelle ‘sentimentali’, valutate col cuore oppure decise d’istinto.
Tante dinamiche, forse anche troppe, che ci offuscano le vista quando invece l’oggetto del nostro contendere è spesso vicinissimo a noi. La decisione sembra facile, la scelta semplice, eppure siamo ancora qui a rimuginare sulle migliaia di se e di ma che ci saltellano in testa in un movimento iperattivo infinito, che finisce col distruggerci.
Quindi che fare? Stilare una bella lista di vantaggi e svantaggi per mettere a fuoco le varie voci? Parlare con una persona neutrale che ci fornirebbe un parere oggettivo? Oppure cercare qualcuno che conosce bene la situazioni che viviamo, così da consigliarci al meglio? A volte ci si vorrebbe svegliare e accorgersi che si è trattato di un sogno. Qualsiasi cosa pur di non decidere, per alzare le mani, scrollare le spalle e andare avanti come se niente fosse. E invece, purtroppo o per fortuna, non è possibile farlo.
Prendere una decisione importante è un atto molto impegnativo, per tutte le facoltà che ne sono coinvolte. Non c’è una ricetta standard su come comportarsi. Ecco, allora, il nostro atto di scelta, il nostro potere decisionale si palesa, e come ogni potere anche questo ha il suo prezzo. In fondo, abbiamo solo il 50% di errore: tenere o lasciare, restare o partire, amare o odiare, tradire o aiutare. Non c’è nessuno che ci possa dire cosa scegliere. Possiamo ascoltare, valutare, vagliare, discutere, ma – volenti o nolenti – la patata bollente, questa volta, resterà nelle nostre mani. Perché anche la strada che ci conduce alla scelta è, di per sé, una prova da superare.
Annachiara Cagnazzo