A partire dal prossimo anno scolastico, 2020-21, l’Educazione Civica diverrà un insegnamento obbligatorio in tutti quanti i gradi dell’istruzione, per un percorso formativo che accompagnerà gli alunni dall’infanzia alla maturità.
Così ha stabilito il Ministero dell’Istruzione, che ha inviato alle scuole le Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione Civica.
Dal prossimo settembre, troverà applicazione la legge sull’Educazione Civica. Vogliamo che le scuole siano preparate.
– Lucia Azzolina
L’Educazione Civica sarà una materia a tutti gli effetti: avrà un voto e le saranno dedicate almeno 33 ore annuali.
Sono tre le colonne portanti sulle quali si strutturerà il corso: lo studio della Costituzione, lo sviluppo sostenibile e la cittadinanza digitale.
Educare alla cittadinanza attiva
Lo studio della Costituzione – nonché delle principali leggi nazionali e internazionali – permetterà agli studenti di prendere consapevolezza dei propri diritti e doveri. L’obiettivo è quello di formare cittadini attivi, responsabili e consapevoli, che partecipino con coscienza e impegno alla vita civica, sociale e culturale della comunità.
Sviluppo sostenibile
Educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio, ma anche educazione alla salute, tutela dei beni comuni, principi di protezione civile. L’Agenda 2030 dell’ONU sarà il punto di riferimento per una didattica della sostenibilità.
Buoni cittadini digitali
Sarà fondamentale fornire ai giovani gli strumenti per utilizzare in modo responsabile e consapevole i nuovi mezzi di comunicazione e usufruire al meglio delle innumerevoli possibilità del digitale. Tutto questo, sviluppando il pensiero critico e prendendo atto dei possibili rischi connessi all’uso dei social e alla navigazione nel web. L’educazione alla cittadinanza digitale contrasta il linguaggio dell’odio e il cyberbullismo, insegna a rispettare l’altro e a comportarsi correttamente all’interno del mondo virtuale.
Il decreto sull’insegnamento dell’Educazione Civica segna un passo importante per la scuola italiana del momento presente, una scuola che deve reinventarsi a causa della pandemia e che però trova il modo di migliorarsi, proiettarsi verso il futuro impegnandosi per divenire più sostenibile e inclusiva.
Annapaola Ursini