“-(…)Scusi, Gastone, mi suoni l’Invito al Valzer.
-Perché?
-Prima di tutto perché mi fa piacere e poi perché da sola non lo so suonare.
-Che cos’è che non le riesce?
-La terza parte, il passaggio in diesis.
Gastone si alzò, si sedette al pianoforte e cominciò a suonare la meravigliosa melodia di Weber, il cui spartito era aperto sul leggio.
–Re, mi, re, do, re, fa, mi, re, ecco quello che non so fare. (…) E adesso lasci che provo io.
Essa prese il posto di lui e suonò a sua volta, ma le sue dita, ribelli, si sbagliavano sempre dopo una delle note dette più sopra. (…)
–Al diavolo Weber, la musica e il pianoforte, – disse, buttando il fascicolo dall’altra parte della stanza, – com’è possibile che non possa suonare due diesis di seguito?
E incrociò le braccia; poi guardandoci, picchiò il piede in terra.”
Siamo a casa di Margherita Gautier, rinomata cortigiana parigina dell’800, figlia della penna di Alexandre Dumas (figlio) ( 1824-1895) e meglio conosciuta come “ La signora delle camelie”, da cui prende il titolo il romanzo che la vede protagonista, scritto nel 1848.
Il romanzo – per dirla volutamente troppo breve, dato che preferirei incuriosire alla lettura piuttosto che banalsintetizzarlo – viaggia sulle onde dell’amore intenso e tormentato fra due giovani ( Margherita e Armando) e dei pregiudizi invalicabili della società del tempo, ma io poso la lente d’ingrandimento sulla scena poco sopra accaduta e in particolare su quello spartito aperto sul leggio.
L’invito al Valzer op. 65 di Carl Maria Von Weber, composto per pianoforte nel 1819 (anche se meglio noto nella versione orchestrata di Hector Berlioz), è uno dei pezzi di musica a programma più diffuso nei salotti dell’Europa ottocentesca.
Ma qual è precisamente il passaggio che risulta così ostico per Margherita? Prima di tutto ho dovuto perdonare Dumas per avermi disorienta parlando di diesis: la tonalità del brano è Re bemolle Maggiore, quindi di diesis neanche l’ombra…ma facciamo passare questa leggera confusione per licenza enarmonica.
Il passaggio che la manda su tutte le furie si trova a cavallo tra le battute 59 (2° casella) e 60, accompagnato dall’indicazione “ brillante, ma grazioso”. (vedi foto)
Svelato questo mistero però, ne resta un altro: come suggerisce il titolo e come spiega lo stesso Weber, nel brano un cavaliere invita una dama a danzare. Soltanto dopo diverse proposte, la dubbiosa dama si decide ad accettare e così inizia il ballo.
Sarà un caso che questa ideale scena nascosta fra le note del valzer sia una sorta di parallelo all’amore tra Margherita e Armando, il quale solo dopo anni di pazienza e perseveranza riuscirà ad avere tutto il cuore di questa cortigiana, che mai prima aveva sentito il sapore dell’amore vero e disinteressato?