Il cibo. Fondamentale per lo sviluppo del corpo e della mente. Inutile dire che il cibo ha del miracoloso nel momento in cui si effettua la classica alimentazione sana ed equilibrata di cui ormai dietologi, nutrizionisti, specialisti, medici e genitori ci parlano da quando siamo praticamente bambini.
C’è chi segue e non ha problemi a mantenere una corretta alimentazione stile Olio Cuore e chi, invece, ha enormi difficoltà dal momento che per cibo intende alimenti come fritti, cioccolata, dolciumi, bibite gasate etc. E quando si parla di America, il binomio U.S.A – cibo spazzatura uno lo fa quasi automaticamente.
Ed è proprio nella patria dei fast food che dei ricercatori universitari hanno creato un’app che vede il cibo come protagonista, associato però alla sostenibilità e al vivere green. Si, perché effettivamente non ci si pensa mai, ma oltre ovviamente sul corpo, il cibo ha un impatto notevole anche sull’ambiente e sul clima.
Direttamente dall’Università dell’Illinois è stata creata “Food for Thought”, Il Cibo per la Mente, ed è stata pensata soprattutto per i bambini e la loro scelta di decidere cosa mettere sotto i denti durante i pasti principali.
Questa applicazione permette di comprendere non solo il valore nutrizionale del cibo, ma soprattutto il reale impatto climatico che gli alimenti hanno sul pianeta, soprattutto in termini di emissioni di anidride carbonica. Insomma un’app a favore della sostenibilità e del vivere green, o meglio, del cibo green, ovvero quello con la minore impronta di carbonio sul globo.
Come calcolare il valore di un determinato alimento da un punto di vista nutrizionale e di impatto climatico? Attraverso un dispositivo elettronico, molto simile ad un tablet, si ha la possibilità di visualizzare oltre ai valori nutrizionali, anche l’impronta di carbonio di ogni ingrediente e, quindi, di calcolare il consumo di risorse naturali necessarie a produrre un determinato alimento e i suoi effetti climatici.
Sicuramente grazie a “Food for Thought”, una bistecca o un hamburger non verranno più considerati, o meglio mangiati, nella solita maniera.
I bambini, fin da piccoli, iniziano a comprendere e a prendere coscienza di ciò che significa sostenibilità e soprattutto salvaguardia del pianeta attraverso una sorta di “gioco”. E già questa è una cosa positiva. Poi è ovvio, ognuno di noi, bambino o adulto che sia, è libero di mangiare ciò che più gli aggrada nel modo che vuole e nelle quantità che desidera, ma almeno lo si fa con una maggiore consapevolezza di ciò che quel determinato alimento, prodotto e consumato a determinati livelli, ha sull’ambiente.
E forse, alla patria dell’hamburger un po’ di consapevolezza non può fare che bene, soprattutto ai più piccoli.
Giulia Simeone