E’ giunta al termine l’esposizione riguardante il pregiato codice miniato, il Liber Regulae, tenuta nella sala Alessandrina dell’Archivio di Stato di Roma, in corso Rinascimento.
Tale documento storico rappresenta uno statuto contenente la normativa dell’ospedale di Santo Spirito in Sassia. Ciò che impreziosisce questo manoscritto della metà del XVI secolo è sia la memoria storica che rappresenta, la sua rilevanza e peculiarità nell’ambito; e sia la ricchezza delle decorazioni in esso presenti.
La raffinatezza delle illustrazioni, le iniziali istoriate, la complessità e completezza delle figure. La preziosità del documento ha richiesto un restauro, dopo alcuni interventi specifici, operati da una equipe dell’Università di Tor Vergata, che hanno portato alla luce l’usura dei fogli. La dottoressa Orietta Verdi si è occupata del progetto di restauro operato da “Restauro San Giorgio” di Adriano Pandimiglio.
L’allestimento, magistrale e curato fin nei minimi particolari, è stato eseguito da Letizia Leli e Giovanna Mentonelli.
Un iter attraverso gli exempla dell’azione umanitaria di Papa Innocenzo III e dei suoi successori che dedicavano cure e attenzioni all’istituzione ospedaliera di Santo Spirito. Un breve excursus sulla formazione di questo ente. Risale al 1204 la donazione della “Schola Saxonum” ad opera di Giovanni re d’Inghilterra a papa Innocenzo III. Edificio antico sul quale si ergerà l’ospedale che ricoprirà un ruolo fondamentale durante il papato avignonese; numerose saranno le succursali in territorio nazionale e europeo.
Il Liber Regulae costituisce una testimonianza di quelle che erano le attività caritatevoli e assistenziali di cui l’ente ospedaliero si occupava; dal soccorso ai malati all’accoglienza dei pellegrini, dalla cura degli orfani, alla funzione di consultorio per le gestanti.
Questa mostra è stata anche corredata di una interessante conferenza sull’argomento, in data 30 maggio, in cui si sono prese in considerazione le relazioni tra le famiglie dell’aristocrazia romana, Avignone e tale ospedale; e come si giunse alla committenza di questo pregiato codice miniato.
“Dignitatem humane nature Christo favente describere, quatinus ita per hoc humilietur elatus ut per illud humilis exaltetur”: “descrivere la dignità della natura umana col favore di Cristo, affinché il superbo sia umiliato e l’umile esaltato”. (cit. Papa Innocenzo III dal De contemptu mundi sive de miseria humane conditionis).
Costanza Marana