L’introduzione della didattica a distanza, che ha coinvolto esami e lauree online, è stata una delle trasformazioni più radicali che hanno interessato il mondo universitario negli ultimi mesi. Quella che inizialmente era una soluzione momentanea si sta rivelando un potenziale alleato per arricchire le diverse offerte formative e per venire incontro alle esigenze degli studenti. Ma come per ogni evoluzione, c’è bisogno di tempo. Dopo appena tre mesi, ci siamo chiesti quale fosse il bilancio di questa Università formato 2.0. Abbiamo intervistato alcuni studenti e neolaureati per sapere cosa ne pensano di esami e lauree online.
Come valuteresti la tua esperienza con gli esami online?
Studente di Lettere con indirizzo storico presso l’Università di Udine
Devo dire positiva, i professori sono stati da subito molto disponibili nel chiarire ogni dubbio e nel fornirci tempestivamente tutte le informazioni del caso. Ho trovato davvero comodo, da fuori-sede, poter sostenere gli esami direttamente da casa, evitando così la fatica e i costi di uno spostamento solo per un paio d’ore d’esame.
Studentessa di Lingue moderne per la comunicazione e cooperazione internazionale presso l’Università di Padova
Abbastanza positiva, tranne quando il sistema si è bloccato proprio mentre stavo inserendo le mie traduzioni. Per il resto i professori sono stati molto organizzati e disponibili con noi. Ad esempio, durante l’esame di traduzione inglese, abbiamo avuto la possibilità di utilizzare anche strumenti online per affinare la traduzione. Tutto, naturalmente, controllati via webcam. In alcuni casi, i docenti hanno suddiviso l’esame in più parti prevedendo degli esercizi su Moodle e una tesina prima di un colloquio orale su Teams.
Studente di Mediazione Culturale presso l’Università di Udine
Gli esami online non hanno rappresentato un grande cambiamento, anche se è pur vero che essere in un ambiente “sicuro” come la propria camera rende più difficile trasformare l’ansia da esame in tensione positiva. Tuttavia, il non essere in un’aula con altri studenti e altri rumori potrebbe essere un vantaggio.
C’è qualcosa che miglioreresti?
Studente di Mediazione Culturale presso l’Università di Udine
Senza dubbio inserirei dei protocolli meglio strutturati per impedire che qualcuno possa copiare. Essendo questa nuova modalità d’esame ancora sperimentale, non è stato sempre possibile assicurare un controllo totale su tutti gli esaminandi e questo non ha di certo giovato alla credibilità della nuova organizzazione. Non esiste che qualcuno possa copiare.
Studentessa di Lingue moderne per la comunicazione e cooperazione internazionale presso l’Università di Padova
Eviterei forse la suddivisione di un singolo esame in troppe parti. L’allungamento dei tempi rispetto a prima potrebbe essere un problema.
Come valuteresti la didattica online? Saresti propenso/a ad un suo futuro impiego parallelamente alla didattica in presenza?
Studente di Ingegneria presso l’Università di Napoli Federico II
Non posso dire di essermi trovato male, questo è chiaro, ma non posso neanche esprimere un giudizio totalmente positivo. Ho apprezzato molto l’impegno dei docenti che sono stati in grado di esporre gli argomenti in maniera chiara, usando tutti gli strumenti a loro disposizione, ma la mancanza del contatto umano ha fatto in modo che non ci fosse lo stesso tipo di coinvolgimento come durante le lezioni dal vivo.
Sarei comunque propenso a mantenere attivi alcuni corsi online in futuro, non solo per la mia facoltà, considerata la loro praticità. Poter registrare le lezioni, accedere facilmente ai materiali caricati e risparmiare tempo sugli spostamenti è certamente utile, ma non sostituirei mai totalmente la didattica in presenza con quella a distanza.
Studentessa di Lingue moderne per la comunicazione e cooperazione internazionale presso l’Università di Padova
Positiva, considerando che l’Università è riuscita ad organizzarsi velocemente e a venire incontro alle esigenze degli studenti. Ad esempio, per evitare le problematiche date dalla sovrapposizione di corsi diversi, le lezioni sono state caricate su Moodle e rese disponibili per chi volesse recuperarle.
Se attivati parallelamente alla didattica in aula, sono favorevole agli insegnamenti online, soprattutto se venisse sempre garantita la registrazione ed il caricamento delle lezioni su apposite piattaforme. Tuttavia non rinuncerei mai definitivamente alla didattica classica.
Studente di Mediazione Culturale presso l’Università di Udine
La didattica in sé l’ho trovata molto funzionale, un’evoluzione dal mio punto di vista naturale e necessaria che l’emergenza ci ha spinto ad accelerare. La possibilità di accedere alla registrazione delle lezioni, evitando il problema sovrapposizioni, è stato davvero incredibile. Tuttavia in alcuni casi è andata un po’ a rilento. Pensa solo che per i corsi di lingua è essenziale sentire e apprendere la pronuncia dal vivo, mentre in video-chiamata non è sempre facile.
Sono sicuro che la didattica online in futuro potrebbe funzionare bene per molte facoltà, ma penso sia fondamentale fornire l’adeguata preparazione e gli adeguati strumenti sia agli studenti sia agli insegnanti. Di certo, non la sostituirei mai del tutto alla didattica in aula.
Che effetto ha fatto sostenere ultimi esami e lauree online?
Dottoressa in Mediazione Culturale presso l’Università di Udine
È stata dura non poter festeggiare un traguardo così importante. Specie dopo aver visto o partecipato alle feste di laurea di amici o conoscenti, non poter fare lo stesso è stato strano. Almeno, quando l’emergenza sarà rientrata, si potrà organizzare ugualmente una festa di laurea, anche se non sarà esattamente lo stesso. La cosa più triste, però, è stata ricevere la comunicazione via mail. Sarebbe stato decisamente più gratificante ricevere perlomeno una video-chiamata da un docente, così da percepire quel calore umano inesprimibile per mail.
Per quanto riguarda invece le prove finali di laurea, devo ammettere che è stato incredibilmente comodo, specie per un fuori-sede, poterle sostenere evitando ogni sorta di spostamento e, se vogliamo, rimanendo comodamente in pigiama. Forse, essendo stata la prima sessione di laurea non in presenza, le modalità d’esame a distanza sono risultate ancora sperimentali e l’insicurezza sul come procedere ha accompagnato tanto noi studenti quanto i docenti. Fortunatamente l’ansia dovuta all’esame (e alla paura che cadesse la connessione da un momento all’altro) non mi ha impedito di concentrarmi e di sostenere al meglio la prova.
Alessandro Gargiulo