L’industria del tabacco utilizza da decenni strategie di marketing per avvicinare i giovani al tabacco, ecco la denuncia dell’OMS.
In Italia un ragazzo su cinque tra i 13 e i 15 anni fa un uso abituale delle sigarette, in totale nel bel Paese i fumatori sono 10,4 milioni (circa il 20% della popolazione sopra i 14 anni d’età), si tratta di numeri molto grandi spiegabili con le incredibili strategie di marketing volte ad incrementare il tabagismo.
In particolar modo l’industria del tabacco si rivolge ai più giovani, stando al dossier rilasciato dall’Osservatorio Antifumo dell’Istituto Superiore di Sanità, in occasione della Giornata senza tabacco 2020 (31 maggio).
Tabagismo e marketing
Negli ultimi dieci anni l’industria del tabacco ha consapevolmente utilizzato strategie di marketing aggressive volte proprio ad avvicinare i più giovani al mondo del tabagismo. Per questo motivo in occasione della World No Tabacco Day l’OMS è scesa in campo con una contromossa: smascherare le strategie più utilizzate dall’industria del tabacco.
Nonostante i dati siano tutti a sfavore del consumo delle sigarette che, in media, uccide la metà dei dipendenti, si tratta di uno dei beni di consumo più utilizzati. Non solo, l’età media dei consumatori si abbassa sempre di più. Stando al report del 2019 dello studio europeo Espad circa il 6.8% dei 12 ha già provato la sua prima sigaretta.
Non sempre i fumatori, giovani o meno giovani, sono consapevoli dei rischi derivanti dal consumo di tabacco, sia questo abituale od occasionale. Come precisa il direttore del centro antifumo dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano, Roberto Boffi: “I polmoni di chi fuma poco assorbono, in proporzione, più sostanze tossiche, con danni importanti per la salute.”
Strategie pubblicitarie
Videogiochi, film e video musicali, il marketing del tabacco è nascosto ovunque e penetra nella quotidianità dei giovani senza che questi se ne rendono conto. Stano ai dati in possesso da Aastraricerche solo il 40% dei giovani presi in considerazioni notano i messaggi che promuovono le sigarette (tradizionali ed elettroniche).
L’OMS si rivolge in primo luogo ai governi nazionale, spingendoli a prendere provvedimenti affinché le industrie del tabacco limitino le loro strategie, spesso manipolatorie, per attirare consumatori sempre più giovani.
Dagli aromi ai pacchetti accattivanti
Gli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno stilato una lista delle strategie da stigmatizzare. L’utilizzo di aromi dolci nei prodotti del tabacco, che riguardano sopratutto l’universo delle sigarette elettroniche. Dai dolci alla frutta, dal cioccolato al caffè, dai popcorn alla marmellata di nonna ce n’è davvero per tutti i gusti. Il classico sapore acre del tabacco viene quindi smorzato da sapori gustosi e accattivanti, piacevoli al gusto.
Il design accattivante delle e-cig e le sempre più insidiose rassicurazioni sulla scarsa pericolosità delle sigarette elettroniche che, stando a uno studio pubblicato sull’American Journal Of Preventive Medice delll’Università della California, aumenterebbero il rischio di sviluppare patologie polmonari croniche.
Il ruolo degli influencer
I giovani passano gran parte della loro giornata sui social network, da TikTok a Instagram sempre più adolescenti sognano di sfondare come influencer e in attesa che venga la loro occasione pendono dalle labbra dei loro beniamini.
Già nel 2019 è arrivata una stretta da parte di Instagram e Facebook sulla sponsorizzazione di e-cig e tabacco, così come armi e alcool. Tuttavia le restrizioni non bastano a fermare il fenomeno di emulazione nei confronti dei vari influencer, che hanno la possibilità di non pubblicizzare direttamente il prodotto ma mostrarsi durante l’utilizzo dello stesso.
Smettere di fumare
La Fondazione Veronesi spinge per l’aumento del prezzo delle sigarette per ostacolare il consumo di tabacco da parte dei più giovani. Purtroppo smettere di fumare non è cosa semplice e spesso la sola forza di volontà non basta.
Molti fumatori, infatti, per perdere il vizio hanno dovuto far affidamento a percorsi mirati o trattamenti sostitutivi (dal cerotto alle gamme, passando da farmaci creati ad hoc).
Tuttavia sembra che la natura ci venga in soccorso anche in questo caso, un aiuto (in più) verso l’abbandono delle sigarette si può trovare in un’abbondante idratazione. L’acqua può infatti diventare l’alleato ideale per contrastare il desiderio di fumare.
Non solo può sostituire il gesto di accensione della sigaretta ma aiuta addirittura a reprimere l’impulso. L’acqua allevia infatti la secchezza della gola e agisce come acceleratore della disintossicazioni, contribuendo al tempo stesso l’eliminazione del muco dai polmoni. I primi effetti positivi dell’abbandono del tabacco si avertono già nei primi 20 minuti dall’ultima sigaretta, tuttavia bisognerà aspettare ben 15 anni per abbattere il rischio di tumore polmonare. Ne vale la pena?
Emanuela Ceccarelli